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La caatinga è un particolare bioma che si trova quasi esclusivamente nel Nordest del Brasile. Il termine deriva dal tupi-guaraní ("caa" = foresta, "tinga" = bianca), quindi significa "foresta bianca". È chiamata così perché, durante la stagione secca, molti alberi perdono le foglie e i tronchi chiari rimangono spogli, dando al paesaggio un aspetto biancastro.
Ecco le caratteristiche principali della caatinga:
Clima: è semiarido, con poche piogge concentrate in pochi mesi l'anno e lunghi periodi di siccità.
Vegetazione: è costituita da arbusti spinosi, piante xerofite (adattate alla siccità, come cactus e bromelie) e alberi a foglia caduca (che perdono le foglie nella stagione secca per ridurre la perdita d'acqua).
Fauna: ospita molte specie endémiche (cioè che vivono solo lì), come il gatto selvatico della caatinga, il formichiere minore, diverse specie di uccelli, rettili e anfibi adattati alla scarsità d'acqua.
Importanza ecologica: è un ecosistema unico e fragile, spesso minacciato dalla desertificazione, deforestazione e uso agricolo intensivo.
Nonostante appaia "povera" rispetto ad altre aree come l'Amazzonia, la caatinga è molto ricca di biodiversità, specialmente di piante adattate a condizioni estreme.
COME SI VIVE NELLA CAATINGA ?
Agricoltura di sussistenza:
Molte comunità coltivano ciò che riescono a far crescere con poca acqua, come fagioli, mais, manioca e piante resistenti alla siccità. L'agricoltura dipende spesso dalle piogge stagionali e si basa su tecniche tradizionali.
Allevamento:
L'allevamento di capre è molto diffuso, perché questi animali si adattano bene alle condizioni aride. Si allevano anche bovini e ovini, ma in minor numero rispetto alle capre.
Uso sostenibile delle risorse naturali:
Gli abitanti usano piante tipiche della Caatinga, come il mandacaru (un tipo di cactus), il umbu e il juazeiro, sia per nutrirsi sia per usi medicinali o come fonte d'acqua.
Abitazioni:
Le case tradizionali sono semplici, spesso fatte di materiali locali come fango, paglia e legno. Oggi, molte abitazioni sono costruite in muratura, ma si adattano ancora al clima, con muri spessi per proteggere dal caldo.
Cultura e religione:
La vita culturale è molto ricca: feste popolari, musica (come il forró), artigianato e tradizioni religiose forti aiutano a rafforzare il senso di comunità e a superare le difficoltà ambientali.
Problemi sociali ed economici:
La Caatinga è una delle regioni più povere del Brasile. Molti abitanti affrontano problemi di povertà, migrazione (verso città più grandi o regioni più fertili) e scarsità di accesso a servizi essenziali come l'acqua potabile, la sanità e l'istruzione.
·Progetti di adattamento:
Negli ultimi anni, ONG e governi hanno promosso iniziative per migliorare la vita nella Caatinga, come la costruzione di cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, l'introduzione di tecniche agricole innovative per combattere la siccità e riforestazioni. (m.m.)
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Il governo del Malawi ha inviato una comunicazione ufficiale a Washington per chiedere chiarimenti sull’alto tasso di rifiuto delle domande di visto presentate da funzionari governativi malawiani intenzionati a recarsi negli Stati Uniti per motivi ufficiali. Lo riferisce il ministero degli Esteri del Malawi.
In una nota datata 23 aprile, indirizzata all’ambasciata statunitense a Lilongwe e trapelata nel fine settimana alla stampa, il ministero ha espresso preoccupazione per il crescente numero di respingimenti, sottolineando di essere consapevole che il rilascio dei visti e l’accesso al territorio statunitense restano a discrezione delle autorità americane.
Il ministero ha affermato di aver compiuto “grandi sforzi” per rispettare le procedure concordate, come stabilito in una precedente nota diplomatica del 2 maggio 2024, e ha chiesto spiegazioni dettagliate sui motivi dei rifiuti. “Il Ministero sarebbe grato se l’illustrissima Ambasciata potesse fornire maggiori chiarimenti in merito a questi respingimenti”, si legge nel documento.
Nonostante i motivi dei dinieghi siano stati indicati nei singoli casi, il ministero ha evidenziato la difficoltà di fornire spiegazioni ai funzionari governativi coinvolti, che risultavano in regola con tutti i requisiti richiesti per le domande di visto. Al momento, il governo degli Stati Uniti non ha ancora fornito una risposta formale alla richiesta del Malawi.
(Fonte AFRICA RIVISTA)
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Il prossimo Conclave per l'elezione del successore di Papa Francesco inizierà mercoledì 7 maggio 2025 nella Cappella Sistina, come confermato ufficialmente dalla Sala Stampa vaticana . La decisione è stata presa durante le congregazioni generali dei cardinali, tenutesi il 28 aprile .
Dettagli principali:
Data di inizio: 7 maggio 2025.
Luogo: Cappella Sistina, Città del Vaticano.
Cardinali elettori: Saranno presenti 135 cardinali sotto gli 80 anni, il numero più alto nella storia dei conclavi .
Presidenza: Il Conclave sarà presieduto dal cardinale Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato vaticano .
Procedura: I cardinali voteranno fino a quattro volte al giorno (due al mattino e due al pomeriggio) fino a raggiungere una maggioranza di due terzi. La fumata nera indica un voto inconcludente, mentre la fumata bianca annuncia l'elezione del nuovo Papa . (m.m.)
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Sono due le immagini che fotografano più di altre l’azione incessante di Papa Francesco volta a porre fine alle guerre che straziano i popoli africani.
La prima immagine è quella di Papa Francesco che a Casa Santa Marta si inginocchia a baciare i piedi al Presidente del Sud Sudan Salva Kiir Mayardit e ai vice Presidenti designati presenti, tra cui Riek Machar, lo storico rivale del primo, e Rebecca Nyandeng De Mabio. Era l’11 aprile 2019. Con quel gesto esorbitante, giunto al termine del ritiro spirituale di due giorni al quale avevano partecipato le autorità civili ed ecclesiastiche del Paese africano, Papa Francesco è sembrato voler “annullare se stesso” e agire a nome delle popolazioni che subiscono la guerra, per chiedere ai potenti che la innescano e fomentano di fermarsi, e dare una speranza alla pace.
IlVescovo di Roma aveva accompagnato quel gesto con queste parole: “E a voi tre, che avete firmato l’Accordo di pace, vi chiedo come fratello, rimanete nella pace. Ve lo chiedo con il cuore. Andiamo avanti. Ci saranno tanti problemi, ma non spaventatevi, andate avanti, risolvete i problemi. Voi avete avviato un processo: che finisca bene. Ci saranno lotte fra voi due: sì. Anche queste siano dentro l’ufficio; davanti al popolo, le mani unite. Così da semplici cittadini diventerete padri della Nazione. Permettetemi di chiederlo con il cuore, con i miei sentimenti più profondi”.
Il Sud Sudan, Paese giovanissimo, nato nel 2011 dopo la scissione dal Sudan, era piombato in una sanguinosa guerra civile nel dicembre 2013, per lo scontro tra i due “uomini forti”, Salva Kiir e Riek Machar.
Quando Papa Francesco fece quel gesto si era in una fase delicata, dopo la firma nell’agosto 2018 di un accordo di pace transitorio. Il Successore di Pietro rivolgeva un invito ai contendenti a risolvere definitivamente le questioni che avevano portato al conflitto per dare finalmente alla popolazione la pace. In quell’occasione Papa Francesco aveva pure espresso l’intenzione di recarsi in visita in Sud Sudan. Cosa che avvenne nel febbraio 2023. Una visita all’insegna dell’ecumenismo. Papa Francesco era infatti accompagnato dal Primate della Comunione anglicana, l’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e il e dal Moderatore generale della Chiesa presbiteriana di Scozia, il pastore Iain Greenshields. Un vero e proprio pellegrinaggio ecumenico di pace, come affermò lo stesso Pontefice: “Vengo come pellegrino di pace”. Nella preghiera ecumenica tenutasi al Mausoleo "John Garang" di Juba il 4 febbraio 2023, Papa Francesco disse: “Carissimi, chi si dice cristiano deve scegliere da che parte stare. Chi segue Cristo sceglie la pace, sempre; chi scatena guerra e violenza tradisce il Signore e rinnega il suo Vangelo. Lo stile che Gesù ci insegna è chiaro: amare tutti, in quanto tutti sono amati come figli dal Padre comune che è nei cieli. L’amore del cristiano non è solo per i vicini, ma per ognuno, perché ciascuno in Gesù è nostro prossimo, fratello e sorella, persino il nemico (cfr Mt 5,38-48); a maggior ragione quanti appartengono al nostro stesso popolo, anche se di etnia diversa”.
L’altra immagine- emblema della sollecitudine di Papa Francesco per le sofferenze dei popoli del Continente africano è l’apertura della Porta Santa nella cattedrale di Notre Dame di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, il 29 novembre 2015, anticipando di fatto con quel gesto l'avvio del Giubileo Straordinario della Misericordia, che si sarebbe aperto ufficialmente l’8 dicembre.
“Oggi Bangui diviene la capitale spirituale del mondo. L’Anno Santo della Misericordia viene in anticipo in questa Terra. Una terra che soffre da diversi anni la guerra e l’odio, l’incomprensione, la mancanza di pace” aveva spiegato Papa Francesco nella sua omelia della Santa Messa in occasione dell’apertura della Porta Santa. Aveva poi aggiunto: “Ma in questa terra sofferente ci sono anche tutti i Paesi che stanno passando attraverso la croce della guerra. Bangui diviene la capitale spirituale della preghiera per la misericordia del Padre. Tutti noi chiediamo pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore. Per Bangui, per tutta la Repubblica Centrafricana, per tutto il mondo, per i Paesi che soffrono la guerra chiediamo la pace”.
La richiesta incessante di pace di Papa Francesco per la pace non riguardava solo i conflitti che hanno rilevanza mediatica, ma anche quelli “dimenticati” molti dei quali sono disseminati nel Continente africano: Sud Sudan, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Niger, Burkina Faso, Mali, Nigeria, Somalia, Etiopia. Ricordando al mondo che la “guerra mondiale a pezzi”, più volte denunciata da Papa Francesco, interroga la coscienza di tutti.
( Fonte Agenzia Fides 28/4/2025)
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Le infestazioni di locuste che si sono diffuse nel nord-ovest dell’Africa a febbraio e marzo sono continuate ad aprile. A riferirlo, la scorsa settimana, è stato il bollettino mensile redatto su questo argomento dalla Fao, l’agenzia Onu per il cibo e l’agricoltura.
“Dopo una buona riproduzione estiva e invernale nel Sahel settentrionale da agosto a febbraio – si legge in una sintesi ufficiale del documento – i gruppi si sono spostati a nord verso le aree di riproduzione primaverile nel Sahara. L’infestazione è significativamente più grande del normale, con gruppi in aree dove di solito non si trovano in questo periodo dell’anno”.
Piccoli sciami e gruppi di locuste, sia giovani, sia adulte, sono già presenti in molte aree, dall’Algeria centrale alla Tunisia e alla Libia, nonché in Marocco e nel nord del Ciad e del Niger. “Sono necessari monitoraggi e interventi di controllo in tutte le potenziali aree di riproduzione primaverile per evitare ulteriori sviluppi – precisano dalla Fao – Il focolaio in Sudan è terminato lungo la valle del Nilo, con solo pochi gruppi di adulti e bande rimaste. Pochi gruppi sono ancora presenti in Arabia Saudita e in Egitto”.
Secondo le previsioni, le locuste continueranno a riprodursi durante la stagione primaverile e formeranno gruppi a maggio e giugno. Si prevede che questi gruppi volino a sud e si riproducano nel Sahel settentrionale all’inizio della stagione estiva, intorno a giugno o luglio. L’agenzia sta monitorando la situazione, e ha trattato già diverse migliaia di ettari in Arabia Saudita, Marocco, Libia, Egitto e Algeria. (Fonte AFRICA RIVISTA)
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Cerchiamo di preservarle perché hanno un prezzo, un caro prezzo e anche le donne, molte donne, hanno concorso a che ciò fosse REALTA'.
GRAZIE MAURO BIANI.
MARIANNA MICHELUZZI
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BUONA FESTA A TUTTI !
MARIANNA MICHELUZZI
Scritto alle 12:56 | Permalink | Commenti (0)
Papa Francesco ha un legame speciale con il Brasile, soprattutto per il suo primo grande viaggio internazionale da pontefice: la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) del 2013 a Rio de Janeiro.
🌍 GMG Rio 2013 – Il debutto internazionale
💬 Temi centrali nei suoi discorsi in Brasile
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Scritto alle 12:04 | Permalink | Commenti (0)
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