L'offensiva lanciata nella provincia siriana di Aleppo, in Siria, dai miliziani di Hayat Tahrir al Sham e da altri gruppi sostenuti dalla Turchia rischia di innescare azioni di destabilizzazione nei Paesi del Sahel e del Nord Africa, dove sono presenti unità dell'Africa Corps (ex gruppo Wagner) e istruttori russi. ne scrive il sito d'informazione "Africa Initiative 2023", secondo cui l'offensiva risponderebbe alla volontà di aprire un secondo fronte contro la Russia da parte degli Stati Uniti e della Turchia per distrarre parte delle forze e dei mezzi delle Forze armate russe dalla guerra in Ucraina, al fine di alleviare la situazione dei militari di Kiev. Secondo la stessa fonte, la probabilità dell'apertura di un "terzo fronte" contro la Russia in Africa è rafforzata dal fatto che, nel continente, Mosca si oppone a Washington, Ankara e ai loro partner della Nato. Non è da escludere, prima di tutto, la possibilità che miliziani appartenenti a formazioni filo-turche di varia natura diventino più attivi in Libia. Dal 2011 la Turchia e il Qatar sono attivamente impegnati nell'armamento, nell'addestramento e nel rifornimento completo di gruppi estremisti islamici nel Paese. Inoltre, dal 2020, Ankara ha inviato direttamente miliziani siriani in Libia come mercenari (si stima che siano stati trasferiti fino a 30 mila combattenti di Hayat Tahrir al Sham e di altre formazioni), e ha anche arruolato islamisti dalla Somalia per gli stessi fini (si stima che ve ne siano da due a cinquemila). .
(fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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