Il governo federale della Somalia auspica che la Turchia medi nel conflitto aperto a livello interno con gli Stati regionali che si oppongono allo schieramento delle truppe egiziane a supporto della sicurezza locale. Secondo quanto riferito da molteplici fonti a “Garowe online”, il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud avrebbe reso partecipe delle sue preoccupazioni l’ambasciatore turco a Mogadiscio, Alper Aktas, chiedendogli di riferire al suo governo la richiesta di mediazione. Secondo le fonti, il presidente Mohamud avrebbe esplicitamente chiesto all’inviato di parlare con il presidente dello Stato regionale del Sudovest, Abdiaziz Laftagareen, il più ostile allo schieramento egiziano. Come forma di protesta contro la decisione federale di accogliere le truppe egiziane, di recente sono stati interrotti per diverse ore i voli fra Mogadiscio e Baidoa, capitale del Sudovest. I collegamenti fra le due città sono ripresi dopo ore di sospensione senza nessuna giustificazione ufficiale. - Lo schieramento dei militari egiziani in Somalia è stato deciso da Mogadiscio nel quadro del rafforzamento della cooperazione militare con Il Cairo. In base all’accordo, un totale di 10 mila militari egiziani saranno inviati in Somalia: metà di questi (5 mila) saranno integrati nella Missione di supporto e stabilizzazione dell’Unione africana in Somalia (Aussom) – che dall’1 gennaio 2025 subentrerà alla Missione di transizione dell’Unione Africana in Somalia (Atmis) – mentre gli altri 5 mila saranno dispiegati in modo bilaterale. La mossa, interpretata in ottica anti-etiope per le tensioni che da mesi contrappongono Mogadiscio ad Addis Abeba, ha sollevato la pronta risposta dell'Etiopia. In comunicato diffuso l’indomani dell’arrivo a Mogadiscio dei primi militari egiziani che saranno dispiegati negli Stati regionali di Hirshabelle, del Sudovest e di Galmudug, Addis Abeba ha dapprima annunciato lo schieramento di veicoli blindati e centinaia di uomini al confine con la Somalia, quindi il sequestro di alcuni aeroporti chiave nella regione somala di Ghedo, tra cui quelli di Luq, Dolow e Bardere, nel tentativo di impedire il possibile trasporto aereo di truppe egiziane nella zona. Gli scali costituiscono gli unici punti di accesso alle città nella regione di Ghedo, dal momento che le principali arterie stradali sono controllate dal gruppo jihadista Al Shabaab.- Non è la prima volta che le autorità del Sudovest danno filo da torcere al governo federale somalo. Già nei mesi scorsi il governo regionale si era detto contrario all'esclusione delle truppe etiopi dalla futura missione dell'Unione africana, una mossa evidentemente volta a neutralizzare l'influenza di Addis Abeba nella regione da parte del presidente somalo Hassa Sheikh Mohamud. In quell'occasione, il ministero per la Sicurezza interna del Sudovest aveva sottolineato il ruolo che le truppe etiopi hanno per la sicurezza nazionale somala, il “contributo significativo” apportato dalla Forza di difesa nazionale etiope (Endf) nel quadro dell'Atmis - l'attuale missione dell'Ua - e il loro “impegno costante” negli sforzi di mantenimento della pace in Somalia. Le truppe etiopi controllano ampie fasce di territorio in Somalia, principalmente nelle regioni di Bay e Bakool, situate sotto l’amministrazione dello Stato del Sudovest. Secondo le autorità regionali somale, la loro presenza è stata fondamentale nella guerra contro al Shabaab e nella protezione delle principali città e vie di rifornimento. (fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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