La nuova ministra per i Diritti Umani del Brasile, Macaè Evaristo, assumerà l'incarico la prossima settimana, dopo essere stata nominata al posto di Silvio Almeida, destituito per accuse di abusi sessuali. Evaristo, che attualmente è deputata nel parlamento dello Stato di Minas Gerais, ha annunciato che le sue priorità saranno la lotta agli abusi sui bambini e i diritti delle persone anziane. "Questo ministero ha compiti molto importanti. Dobbiamo uscire fuori e andare a combattere", ha detto la ministra incaricata nel corso delle prime riunioni con i funzionari del ministero. La conversazione con il presidente (Luiz Inacio Lula da Silva), ha raccontato la ministra, "è stata abbastanza tranquilla. Il presidente Lula conosce il mio lavoro e il suo grande obiettivo è che possiamo rafforzare le politiche di questo ministero, che sono molto importanti per la società nel suo insieme". A proposito della destituzione del suo predecessore, Evaristo ha affermato che "è molto importante che si svolgano le indagini necessarie", sottolineando da una parte la necessità di garantire il "diritto alla difesa per i querelati" e dall'altra l'importanza di rispettare la privacy delle vittime. Almeida è stato rimosso dal suo incarico dal presidente Lula a seguito delle accuse di abusi sessuali. Lo ha annunciato il governo brasiliano in una nota, riferendo che “in seguito alle gravi accuse rivolte al ministro” e “dopo averlo convocato per un colloquio” presso la sede presidenziale, è stata decisa la sua destituzione. La nota prosegue affermando che “il presidente ritiene insostenibile mantenere il ministro al suo posto, vista la gravità delle accuse di molestie sessuali”, ribadendo l’impegno per i diritti umani e sottolineando che “nessuna forma di violenza contro le donne sarà tollerata”. - Almeida è stato accusato di presunti abusi sessuali contro diverse persone, tra cui una sua collega al governo, la ministra dell’Uguaglianza razziale, Anielle Franco. Le accuse sono state pubblicate dall’organizzazione “Me Too Brasil”, riferendo che “come spesso accade nei casi di violenza sessuale che coinvolgono aggressori in posizioni di potere”, le vittime “hanno incontrato difficoltà nell’ottenere il supporto istituzionale per convalidare le loro denunce”, motivo per il quale “hanno autorizzato la conferma del caso alla stampa”. Almeida ha respinto le accuse in una nota, definendole “illazioni assurde” con l’unico scopo di “cancellare le nostre lotte e le nostre storie e di bloccare il nostro futuro”. Il ministro ribadisce inoltre che “tutte le denunce devono essere indagate con il rigore della legge” ma affinché ciò avvenga “i fatti devono essere presentati in modo tale da poter essere verificati” e non basati “su menzogne”. Nel frattempo, la Commissione di etica della presidenza ha concesso al ministro dieci giorni per fornire chiarimenti sulle accuse, avviando anche una procedura d’inchiesta per esaminare le denunce presentate dall’organizzazione. Il caso sarà oggetto di indagine anche da parte della Polizia federale (Pf)
(Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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