L'inviato speciale della Cina per gli Affari eurasiatici Li Hui ha intrapreso una missione in Brasile e Sudafrica la scorsa settimana nel tentativo di accrescere il sostegno del Sud globale a una soluzione politica della guerra in Ucraina. Lo riporta il quotidiano "South China Morning Post", edito a Hong Kong, precisando che Li, ex ambasciatore di Pechino in Russia, ha intrapreso quattro missioni di pace da maggio dello scorso anno. Il viaggio, che fa seguito a visite simili condotte in Europa e Medio Oriente, prevede anche una tappa in Indonesia. A quanto riferito dal ministero degli Esteri cinese in una nota, la missione di Li è iniziata il 28 luglio dal Brasile, dove ha tenuto un incontro con il consigliere alla presidenza, Celso Amorim, il consigliere alla presidenza per gli affari esteri I "La Cina non partecipa al conflitto. La Russia è un Paese indipendente e sovrano, membro a pieno titolo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", ha dichiarato Li in un'intervista rilasciata al quotidiano brasiliano "Folha de S. Paulo". "Cina e Russia sono partner strategici. Non possiamo costringere Mosca a fare ciò che vogliamo", ha aggiunto il diplomatico cinese. Durante i colloqui, Li ha ricordato il Consenso in sei punti per la risoluzione del conflitto presentato da Cina e Brasile lo scorso maggio, notando come il documento abbia ottenuto "riscontro positivo" in 110 Paesi.brahim Abdul Hak Neto, e il segretario per l'Asia-Pacifico del ministero degli Esteri, Eduardo Paes Saboia. Durante gli incontri, Li ha sottolineato che "il compito più urgente è raffreddare la situazione" in Ucraina, definendo tuttavia "irrealistiche" le richieste rivolte alla Cina affinché eserciti la sua influenza sulla Russia per porre fine all'aggressione. - La proposta congiunta per la fine del conflitto definisce il dialogo e la negoziazione "come le uniche strade praticabili per porre fine alla crisi", invitando le parti in causa a prevenire un allargamento del conflitto, l'escalation delle tensioni e ad astenersi dalle provocazioni. I governi di Cina e Brasile, tra le altre cose, si sono detti a favore della convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta sia dalla Russia che dall'Ucraina, "con equa partecipazione di entrambe le parti e discussioni eque su tutti i piani di pace". "La Cina è pronta a rafforzare la comunicazione e il coordinamento con il Sudafrica e a promuovere la creazione di 'un terreno comune più ampio', che unisca il consenso internazionale basato sulle sei intese" ha dichiarato Li il 2 agosto, data in cui ha discusso il dossier con il direttore generale del dipartimento internazionale del ministero degli Esteri del Sudafrica, Zane Dangor, e con il consigliere alla presidenza per le relazioni legali e internazionali, Nokukhanya Jele. La missione di Li ha fatto seguito al viaggio in Cina del ministro degli Esteri dell'Ucraina Dmytro Kuleba, tenuta dal 23 al 26 luglio su invito dell'omologo Wang Yi. Nell'incontro tenuto con Kuleba a Canton il 24 luglio, il titolare della diplomazia cinese ha dichiarato che Pechino "è da sempre impegnata a favore di una soluzione politica alla guerra in Ucraina", ribadendo la convinzione del suo Paese che "la risoluzione di tutti i conflitti debba tornare, infine, al tavolo dei negoziati e che la risoluzione di tutte le dispute debba essere raggiunta tramite mezzi politici". "Di recente, sia l'Ucraina che la Russia hanno segnalato la volontà di negoziare a vari livelli. Sebbene le condizioni e i tempi non siano ancora maturi, sosteniamo tutti gli sforzi favorevoli alla pace e siamo disposti a continuare a svolgere un ruolo costruttivo nel cessate il fuoco e nella ripresa dei colloqui di pace. La Cina è preoccupata per la situazione umanitaria in Ucraina e continuerà a fornire assistenza umanitaria" a Kiev, ha dichiarato Wang. - Relativamente al partenariato strategico tra Cina e Ucraina, allacciato oltre dieci anni fa, Wang ha invocato una pianificazione strategica a lungo termine, articolata sul mantenimento degli scambi e della comunicazione, sull'approfondimento della fiducia reciproca e della "tradizionale amicizia", oltre che su un rafforzamento degli scambi tra popoli e sulla promozione dello "sviluppo sano e stabile" delle relazioni bilaterali. Ricordando come la Cina sia emersa come principale partner commerciale dell'Ucraina negli ultimi anni, Wang ha suggerito di sfruttare appieno i meccanismi di cooperazione esistenti, aprendo a un maggior afflusso di cereali importati dal Paese dell'Europa orientale. Wang ha inoltre espresso gratitudine a Kiev per aver garantito l'evacuazione dei cittadini cinesi nelle prime fasi del conflitto, auspicando ulteriori misure per garantire la sicurezza dei cittadini e delle istituzioni cinesi in Ucraina. Li Hui ha tenuto la terza missione di pace per l'Ucraina dal 3 al 9 maggio scorso, con tappe in Turchia, Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Stando al resoconto fornito dal quotidiano "Global Times", edito dal Partito comunista cinese, sono stati condotti "approfonditi scambi di opinione" con tutte le parti in causa, culminati con "un ampio consenso su alcune proposte avanzate dalla Cina per chiedere una de-escalation della situazione". La seconda missione di Li ha preso il via il 2 marzo scorso da Mosca, per poi proseguire nei quartieri generali dell'Unione europea, Polonia, Ucraina, Germania e Francia. Il viaggio ha fatto seguito alla prima missione del diplomatico cinese, che dal 15 al 26 maggio 2023 ha visitato Ucraina, Polonia, Francia, Germania e Russia. Nato nel 1953 nella provincia nord-orientale di Heilongjiang, Li Hui si è laureato all'Università di lingue straniere di Pechino, iniziando nel 1975 una carriera diplomatica che lo ha portato per un decennio a Mosca. Dal 1997 ha prestato servizio per tre anni come ambasciatore in Kazakhstan, per poi essere nominato nel 1999 direttore generale del dipartimento dell'Europa orientale dell'Asia centrale presso il ministero degli Affari esteri. Nel 2009 è stato selezionato dall'ex presidente Hu Jintao come titolare della diplomazia cinese in Russia, dedicandosi al rafforzamento del partenariato strategico globale tra i due Paesi. Nei dieci anni del suo mandato a Mosca, Li ha proposto una maggiore interconnessione con la Russia soprattutto lungo la Nuova via della seta (Bri, Belt and Road Initiative) e nell'ambito dell'Unione economica eurasiatica (Uee), l'organizzazione che comprende anche Armenia, Bielorussia, Kazakhstan e Kirghizistan. Per il lavoro svolto a promozione dei legami bilaterali, il diplomatico è stato insignito a maggio 2019 dell'Ordine dell'amicizia, terminando l'incarico due mesi dopo e tornando in Cina in veste di rappresentante speciale del governo per gli Affari euroasiatici. - Nonostante la Cina si sia presentata sempre come neutrale e agente di pace nel conflitto, è stata ampiamente criticata per i suoi stretti legami con la Russia e per il rifiuto di condannare pubblicamente l'offensiva in Ucraina come "un'invasione". Secondo Wang Yiwei, professore di relazioni internazionali all'Università Renmin di Pechino, Pechino ha un ruolo limitato nella negoziazione di un cessate il fuoco, che potrebbe essere determinato soprattutto dalla fatica della guerra e dalla situazione sul campo di battaglia. Della stessa opinione è Li Lifan, esperto di Russia presso l'Accademia delle scienze sociali di Shanghai, secondo cui il futuro della guerra dipende dalle decisioni di Mosca e Kiev, anziché "dall'influenza di un Paese terzo". Analisti come Ustyna Szczudlik, dell'Istituto polacco per gli affari internazionali, considerano inoltre il tour di Li come parte della "diplomazia del sorriso" cinese, che non punta a una "reale mediazione" ma esclusivamente a "migliorare l'immagine del Paese asiatico in Europa".
(Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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