La Borsa valori etiope dovrebbe iniziare le operazioni a ottobre. Lo ha dichiarato il suo amministratore delegato, Tilahun Esmael Kassahun, citato dall'emittente "Fana", precisando che tutte le risorse umane e i requisiti tecnologici saranno implementati entro quella scadenza. L'istituzione di una borsa rientra negli sforzi del primo ministro Abiy Ahmed per aprire l'economia del Paese, fortemente controllata dallo Stato, a maggiori investimenti privati. A tale scopo, a febbraio Abiy ha dichiarato che il governo stava discutendo la vendita del 10 per cento della compagnia di telecomunicazioni statale Ethio Telecom tramite la borsa valori. Ethio Telecom - che deteneva il monopolio del mercato etiope delle telecomunicazioni prima dell'ingresso di un consorzio guidato dalla keniota Safaricom - ha ottenuto la prima licenza privata per le telecomunicazioni del Paese e ha avviato le operazioni commerciali nel 2022. L'economia etiope sta ancora lottando con l'eredità di un'economia pianificata durata decenni, ma la spinta di Ahmed, iniziata nel 2018, verso un maggiore coinvolgimento del settore privato si è rivelata più ambiziosa rispetto ai precedenti tentativi.- Nell'ambito di questi sforzi, a fine luglio la Banca centrale etiope ha annunciato la riforma del regime del tasso di cambio, che segna la fine dei rigidi controlli sui cambi che sopravvalutavano artificialmente il birr (la valuta locale) e incoraggiavano l’Etiopia a importare più di quanto potesse permettersi. Ciò aveva portato le autorità di Addis Abeba a dichiarare il default nel dicembre scorso. La svolta ha consentito al Paese di raggiungere un accordo con il Fondo monetario internazionale (Fmi) per un nuovo programma di finanziamento del valore di 3,4 miliardi di dollari. Successivamente il Consiglio di amministrazione della Banca mondiale ha approvato un finanziamento complessivo di 1,5 miliardi di dollari in favore dell' Etiopia per sostenere le riforme intraprese dal governo per affrontare le cause profonde degli squilibri macroeconomici e ampliare le opportunità commerciali. Lo stanziamento, riferisce l'istituto finanziario internazionale, prevede una sovvenzione di un miliardo di dollari e un credito agevolato di 500 milioni di dollari da parte dell'Associazione internazionale per lo sviluppo (Ida), l'agenzia della Banca mondiale che aiuta i Paesi in via di sviluppo a ridurre la povertà mediante prestiti senza interessi e donazioni. Il finanziamento è destinato ad assistere il governo etiope nell'attuazione di riforme volte a stabilizzare la macroeconomia, con particolare attenzione alla creazione di posti di lavoro, alla regolamentazione dell'inflazione, alla risoluzione delle carenze di valuta estera e alla facilitazione degli aggiustamenti strutturali. Inoltre, alcuni dei fondi saranno assegnati per supportare direttamente il bilancio federale per l'anno fiscale 2024/2025. Poiché il prestito è senza interessi, prevede un periodo di tolleranza di sei anni e un termine di rimborso di 38 anni. Il Paese del Corno d'Africa, alle prese con un'inflazione elevata e una cronica carenza di valuta estera, è diventata la terza economia del continente in pochi anni a dichiarare inadempienza al proprio debito alla fine dell'anno scorso. Da allora sono in corso trattative con l'Fmi per istituire un nuovo programma di prestiti, dopo che l'ultimo programma sostenuto dal fondo concordato nel 2019 è stato abbandonato a causa del conflitto nella regione settentrionale del Tigrè, conclusosi con un accordo di pace nel novembre 2022.
(Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Commenti