Il presidente del Burundi, Evariste Ndayishimiye, ha condannato le voci di un colpo di Stato contro di lui mentre era assente per due settimane per effettuare una visita a Cuba e negli Stati Uniti, dove ha partecipato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. In un discorso alla nazione tenuto ieri sera al ritorno nel Paese, Ndayishimiye ha incolpato “persone che hanno sempre voluto dipingere una cattiva immagine” del Burundi. In passato ci siamo passati, ma ora i nostri cuori sono calmi, dormiamo sapendo bene che vi sveglierete e andrete al lavoro", ha aggiunto. Ieri, poco prima del suo ritorno, il ministero degli Interni di Gitega aveva riferito su X (ex Twitter) che “nessuna casa sta bruciando”, esortando la gente a non preoccuparsi di “quelle voci che distraggono”. Appena una settimana dopo che Ndayishimiye ha lasciato il Paese, il 10 settembre, sui social media hanno iniziato a circolare notizie di un non meglio precisato complotto per rovesciarlo, tuttavia le voci non hanno avuto seguito. Il Burundi ha vissuto più di 10 colpi di Stato - riusciti o falliti - nel corso della sua storia. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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