Il presidente del Consiglio presidenziale della Libia, Mohamed al Menfi, ha accolto l’approvazione del tredicesimo emendamento alla Dichiarazione costituzionale, da parte della Camera dei rappresentanti e dell’Alto Consiglio di Stato, come un “passo verso il completamento delle elezioni nel 2023". Menfi ha esortato via Twitter i membri delle due assemblee a formare e convocare rapidamente il Comitato misto 6+6 per approvare quanto prima le leggi elettorali necessarie per convocare il voto entro l'anno corrente. Il presidente ha ribadito la necessità di rispettare la sovranità delle istituzioni libiche in qualsiasi processo politico o economico, in attuazione delle raccomandazioni e delle decisioni del Consiglio di sicurezza, anche per quanto concerne la gestione delle entrate petrolifere e la determinazione delle priorità di spesa. E’ opportuno ricordare che la Camera dei rappresentanti con sede nell’est del Paese e l’Alto Consiglio di Stato avevano approvato il tredicesimo emendamento costituzionale rispettivamente il 7 febbraio e il 2 marzo scorsi. Ieri, la Camera dei rappresentanti ha nominato i sei deputati del Comitato misto 6+6. Ora spetterà all’Alto Consiglio di Stato di Tripoli, l’organo consultivo che svolge le funzioni di una camera alta, nominare gli altri sei membri della commissione paritetica. Il completato del suddetto Comitato 6+6 è stato auspicato anche dal Consiglio dalla presidenza di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che al contrario si è espressa in modo tiepido sull’iniziativa lanciata dall'inviato Onu, Abdoulaye Bathily, fortemente ridimensionata anche se non del tutto cassata. Fonti libiche riferiscono ad “Agenzia Nova” che l’idea di Bathily è quella di convocare "all'inizio dell'estate" un Alto comitato di 30-40 membri con i principali soggetti istituzionali libici: dai protagonisti dell’Accordo di Shkirat del 2015 al Comitato militare 5+5 (formato da 5 alti ufficiali dell’est e altrettanti dell’ovest), dai membri della Camera e del Consiglio di Stato agli esperti e ai rappresentanti della società civile. Le stesse fonti aggiungono che l’intento dell’inviato Onu è quello di raggiungere un “bilanciamento all’interno del Comitato che impedisca ai politici di portare l’ostruzionismo praticato fino ad ora”. L'idea iniziale era di "bypassare" gli attori che contribuiscono allo stallo istituzionale libico, in primis le due assemblee libiche. Ora, dopo il comunicato del Consiglio di sicurezza, Bathily sarà costretto ad accompagnare le due camere nell'interminabile processo per avere un quadro costituzionale e legislativo per tenere le elezioni ( Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Commenti