Il ripristino del territorio del Tigrè e la sua integrità secondo la Costituzione saranno i principali obiettivi della nuova amministrazione regionale, la cui formazione è sancita dall'accordo di pace concluso a Pretoria il 2 novembre e che ha segnato la fine della guerra avviata due anni prima. Lo ha dichiarato l'ex portavoce del Fronte di liberazione popolare del Tigrè (Tplf) ed attuale presidente ad interim della regione tigrina. “Il Tigrè occidentale, il Tigrè meridionale e Tselemti, che fa parte del Tigrè nord-occidentale, non solo sono sotto occupazione, ma sono anche testimoni del proseguire di crimini di genocidio e dello sfollamento di civili”, ha dichiarato il neo nominato presidente. Reda, che durante il conflitto è stato uno strenuo oppositore del premier Abiy Ahmed che ne ha confermato la nomina, ha quindi chiesto al governo federale di accelerare i suoi sforzi per aiutare la popolazione vessata del Tigrè, ammettendo al contempo che il governo ha dato un "buon inizio". "Voglio assicurarmi che la gente del Tigrè e l'amministrazione ad interim siano pronte a dare tutto ciò che hanno per portare la relazione a un altro livello", ha dichiarato Reda citato da "Tigrai Television". Nel ribadire che l'accordo di Pretoria stabilisce che l'integrità territoriale della regione sarà ripristinata costituzionalmente, Reda ha inoltre ringraziato l'Unione africana, le Nazioni Unite, l'Unione europea e i suoi Stati membri, nonché gli Stati Uniti, per il ruolo "senza precedenti" svolto nel portare la pace e ha invitato a proseguire i loro sforzi per garantire una pace sostenibile, portare giustizia e intraprendere azioni significative nei confronti di coloro chi vuole sabotare il processo di pace. Come nuovo capo dell'amministrazione ad interim della regione del Tigrè spetterà a Reda di formare un Consiglio esecutivo "inclusivo". Membro del comitato esecutivo del Tplf, Reda era stato proposto dal partito - il principale nella regione tigrina - come successore del presidente regionale uscente Debretsion Gebremichael. La sua nomina aveva sollevato dubbi negli analisti per il ruolo molto attivo svolto da Reda nei due anni di conflitto nel nord etiope, ma la decisione del parlamento etiope di rimuovere il Tplf dalla lista nera governativa degli enti e gruppi ritenuti terroristi ha aperto la strada alla sua conferma. La rimozione, annunciata dalla Camera dei rappresentanti del popolo (la camera bassa del parlamento etiope), è un prerequisito per la partecipazione del Tplf all'imminente istituzione di una nuova amministrazione ad interim del Tigrè, prevista dall'accordo di pace siglato a Pretoria lo scorso 2 novembre.- La designazione del Tplf come organizzazione terroristica era stata approvata all'unanimità dalla Camera dei rappresentanti il 6 maggio 2021. Al potere in Etiopia dalla caduta del regime comunista di Hailemariam Menghistu, nel 1991, il Tplf ha governato l'Etiopia per tre decenni prima di essere gradualmente emarginato con l'arrivo del primo ministro Abiy Ahmed, eletto alla guida del Paese nel 2018, fino a che la situazione non precipitasse con lo scoppio del conflitto nel novembre del 2020. In conformità con l'accordo di pace firmato a Pretoria il 2 novembre scorso dalle parti in conflitto, i combattimenti sono cessati, i servizi di base (elettricità, telecomunicazioni, banche e infrastrutture) hanno iniziato a essere ripristinate nel Tigrè e l'accesso degli aiuti umanitari alla regione è stato riaperto. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Commenti