L'Unione europea si rammarica della decisione delle autorità di transizione del Burkina Faso di sospendere le trasmissioni del canale televisivo "France 24", al di fuori delle procedure approvate dalle due parti. "L'Unione europea si rammarica anche del tenore del comunicato del portavoce del governo burkinabé, che paragona 'France 24' a 'un'agenzia di comunicazione per terroristi'. Queste accuse sono gravi e del tutto ingiustificate per quanto riguarda la cronaca incriminata, e per quanto riguarda la professionalità del canale in generale", si legge in una dichiarazione del Servizio dell'azione esterna dell'Unione europea (Seae). "Dopo la sospensione dell'emittente radiofonica 'Rfi', nel dicembre 2022, le autorità burkinabè stanno inviando segnali molto negativi ai loro connazionali, molti dei quali ascoltano e apprezzano questi media. La lotta al terrorismo è compatibile con la libertà di stampa e la libertà di informazione, che sono elementi essenziali di una società pacifica e democratica, e non deve essere usata come pretesto per limitare il lavoro dei media e dei giornalisti indipendenti", conclude la nota. Ieri la giunta al potere in Burkina Faso ha imposto la sospensione delle attività dell'emittente televisiva francese "France 24" dopo la diffusione di un'intervista al leader di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), Abou Obeida Youssef al Annabi. In un comunicato firmato dal portavoce del governo, Jean-Emmanuel Ouedraogo, si afferma che "France 24" con questa intervista "ha offerto uno spazio di legittimazione alle azioni terroristiche e ai discorsi di incitamento all'odio". Il 6 marzo l'emittente francese ha diffuso delle risposte scritte rilasciate da al Annabi. "Nella nobile lotta lanciata per liberare il nostro Paese dalla barbarie delle orde terroristiche e dai banditi armati, il governo avverte che sarà intransigente nella difesa degli interessi vitali del nostro popolo contro tutti coloro che faranno da megafono nell'amplificazione delle azioni terroristiche", si legge nella nota.
(Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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