Il ministero degli Interni del Kenya ha proposto di attuare alcune modifiche alle leggi sulla sicurezza che sono in vigore nel Paese per rendere più difficile l'organizzazione di proteste. Lo riferiscono i media locali, secondo cui le modifiche sono state proposte dal governo in un documento con l'obiettivo di limitare il numero di persone che organizzano e partecipano alle manifestazioni e includono di addossare il pagamento delle pulizie successive ai partecipanti. Dovrebbe inoltre essere richiesto agli stessi manifestanti di esprimere il consenso sulla manifestazione da organizzare e i partecipanti saranno responsabili del risarcimento dei danni subiti da chi è stato danneggiato nella sua attività commerciale. Il governo chiede infine di poter delimitare le aree in cui si potranno tenere i raduni. "Non è fattibile per gli organi di sicurezza permettere a masse di persone di vagare per strade e quartieri a loro scelta portando pietre e altre armi offensive mentre cantano slogan politici e interrompono le attività quotidiane degli altri", ha affermato il ministero in una nota.Le modifiche proposte sono state criticate da alcuni come “un affronto ai fondamenti di una società aperta e democratica” e come una “legge che contravviene alla costituzione”.Lunedì decine di manifestanti hanno protestato a Nairobi contro il caro vita e la presidenza di William Ruto. Le proteste sono state indette dal leader dell'opposizione Raila Odinga, candidato sconfitto alle presidenziali del 9 agosto ed ex premier del Paese, oggi a capo della coalizione di opposizione Azimio La Umoja. Odinga è riuscito a mobilitare folle di persone, nel quadro di un diffuso malcontento per la crisi economica in corso, ma nonostante la manifestazione fosse stata da lui annunciata "pacifica", diversi scontri si sono prodotti con le forze dell'ordine ed un giovane è stato ucciso. Durante le proteste, il leader di opposizione ha guidato un convoglio di veicoli attraverso diverse zone residenziali della capitale, Nairobi, dove le attività commerciali sono state interrotte così come nella città occidentale di Kisumu, dove Odinga ha un grosso seguito. Le strade che conducono ai principali edifici governativi della capitale sono state bloccate e la residenza ufficiale del presidente William Ruto è stata sigillata. Le forze di sicurezza sono intervenute lanciando lacrimogeni dopo che i manifestanti avevano preso d'assalto il Kenyatta International Convention Center (Kicc), un palazzo di Nairobi che ospita la maggior parte degli uffici governativi, mentre chi era diretto alla sede della presidenza - la State House - è stato fermato ed il perimetro dell'edificio isolato. In una dichiarazione rilasciata al termine della giornata di proteste, Odinga ha minacciato di portare i manifestanti in piazza ogni lunedì e giovedì fino a quando il presidente Ruto - di cui non ha mai riconosciuto la vittoria - non si assumerà la responsabilità della crisi economica in atto. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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