Con i risultati ufficiali annunciati in 14 dei 36 Stati federati della Nigeria, il candidato Bola Tinubu del Congresso di tutti i progressisti (Apc, al governo), ha vinto le elezioni presidenziali in sei Stati, contro i cinque conquistati dal suo principale sfidante Atiku Abubakar, candidato del Partito democratico popolare (Pdp), e i tre aggiudicati da Peter Obi, candidato del Partito laborista. È quanto emerge dai dati ufficiali diffusi dalla Commissione elettorale nazionale indipendente (Inec). In particolare, Tinubu ha vinto negli Stati di Kwara, Oyo, Ogun, Ekiti, Ondo e Jigawa, mentre Abubakar ha conquistato gli Stati di Osun, Adamawa, Gombe, Yobe e Katsina. Obi conquista la vittoria invece negli Stati di Lagos (il più popoloso della Nigeria), Enugu e Nasarawa. Restano da assegnare ancora 22 Stati. Tinubu ha ottenuto finora il 44 per cento dei voti finora scrutinati, seguito da Abubakar e da Obi. Per essere eletto, uno dei tre candidati dovrà ottenere il maggior numero di voti a livello nazionale e più di un quarto dei voti espressi in almeno due terzi dei 36 Stati della Nigeria. Se nessuno soddisferà i requisiti, un secondo turno di ballottaggio tra i primi due classificati si terrà entro 21 giorni. Come prevedibile, il processo elettorale è caratterizzato da polemiche. Nella tarda serata di ieri, infatti, entrambi i principali partiti di opposizione - il Pdp di Abubakar e il Partito laborista di Obi - hanno accusato l'organismo elettorale di mancanza di trasparenza del nuovo sistema di voto elettronico, affermazione che la Commissione elettorale nega. Le accuse sono state rivolte anche dalla missione dell'osservazione dell'Unione europea che ha criticato la mancanza di trasparenza e i fallimenti operativi registrati nelle elezioni presidenziali tenute sabato scorso in Nigeria. La squadra di osservatori ha segnalato che il caricamento dei voti tramite il sistema elettronico non ha funzionato, sollevando preoccupazioni poiché è stata ritardata la trasmissione dei risultati, e ha esortato le parti ad impegnarsi per la pace fino a quando il processo di scrutinio dei voti non sarà completato. Gli osservatori dell'Unione europea hanno quindi affermato che la scarsa pianificazione e comunicazione da parte dell'organismo elettorale ha minato la fiducia nel processo. Gli osservatori del Commonwealth hanno nel frattempo diffuso una dichiarazione che descrive le elezioni presidenziali in Nigeria come “in gran parte pacifiche”. Il presidente del Gruppo di osservazione del Commonwealth ed ex presidente sudafricano, Thabo Mbeki, ha affermato che agli elettori è stato ampiamente riconosciuto il diritto costituzionale di voto. "Ci congratuliamo con tutti i nigeriani per la determinazione, la pazienza e la resilienza mostrate durante tutto il processo elettorale", ha detto Mbeki, evidenziando tuttavia i numerosi ostacoli riscontrate durante il processo elettorale, tra cui seggi elettorali mal equipaggiati e rinvii del voto in alcune aree per motivi di sicurezza. Gli osservatori del Commonwealth sono dispiegati negli Stati di Benue, Edo, Kano, Lagos, Ondo, Rivers e Sokoto, nonché nel territorio della capitale federale Abuja. Giovedì prossimo, 2 marzo, l'organismo presenterà un rapporto completo sull'andamento del voto. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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