La giunta militare al potere in Mali ha dichiarato "persona non grata" uno dei comandanti della missione di pace delle Nazioni Unite nel Paese (Minusma), Guillaume Ngefa Atonodok Andal, e gli ha concesso 48 ore di tempo per lasciare il Paese. In un decreto letto in diretta televisiva nella serata di ieri, il portavoce del governo colonnello Abdoulaye Maiga ha accusato l'alto funzionario Onu - che dirige la sezione dei diritti umani di Minusma - di parzialità nella scelta dei testimoni della società civile effettuata per i briefing del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Mali. "Questo provvedimento (di espulsione) arriva dopo le azioni destabilizzanti e sovversive del signor Andali", ha detto Maiga, puntando con il dito in particolare contro l'ultimo briefing tenuto alle Nazioni Unite sulla situazione del Paese, tenuto lo scorso 27 gennaio. In quest'occasione, l'attivista per i diritti Aminata Cheick Dicko ha denunciato la situazione della sicurezza nel Paese, e ha accusato il partner russo della giunta, il gruppo paramilitare Wagner, di gravi violazioni dei diritti. Qualche giorno dopo, il 31 gennaio, gli esperti delle Nazioni Unite hanno chiesto ufficialmente l'apertura di un'indagine indipendente su potenziali crimini di guerra e crimini contro l'umanità presumibilmente commessi dalle forze armate maliane e dai membri Wagner. - In una dichiarazione rilasciata durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 27 gennaio, il vice rappresentante delle Nazioni Unite Richard Mills ha descritto Wagner come "un'organizzazione criminale che sta commettendo atrocità diffuse e violazioni dei diritti umani in Mali e altrove". Mills ha anche affermato che le autorità maliane hanno impedito alla missione Minusma di rispondere agli attacchi, nonché di indagare su presunte violazioni dei diritti umani in 237 diverse occasioni. Dal doppio colpo di Stato condotto in Mali dai militari, il primo nell'agosto del 2020, il secondo a maggio del 2021, la relazione della giunta al potere con gli organismi internazionali e diversi Paesi occidentali - Francia in testa - si è fortemente incrinata. In un contesto analogo, nell'agosto scorso le autorità di Bamako avevano già espulso il portavoce di Minusma Olivier Salgado e ordinato la sospensione temporanea delle rotazioni di gruppo della missione nel Paese. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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