Almeno due persone sono state uccise, ieri sera, nella città di Zawiya, nella Libia nord-occidentale, dopo che sono scoppiati violenti scontri tra gruppi armati rivali. Lo ha riferito l'emittente televisiva di proprietà saudita “Al Arabiya”, citando fonti locali. Gli scontri sono scoppiati tra un gruppo armato affiliato al ministero dell'Interno e un altro del ministero della Difesa del Governo di unità unità nazionale (Gun) nei pressi della raffineria di petrolio di Zawiya, dopo il rapimento di un giovane della città. Secondo la tv panaraba sono state utilizzate armi pesanti e medie. Dal canto suo, la direzione per la sicurezza della città di Zawiya ha avvertito i cittadini a non uscire dalle proprie abitazioni e a non transitare nella zona "Al Motard", teatro di continui scontri.- Altri scontri armati erano scoppiati il 5 e il 6 febbraio sempre nella città costiera di Zawiya. In passato, la città era stata teatro di scontri con armi medie e pesanti che hanno terrorizzato la popolazione e coinvolto i miliziani guidati da Mohamed Bahroun “Al Far” (soprannominato “il Topo”) e le forze dell’Autorità di supporto alla stabilità, apparato di sicurezza che fa capo al Consiglio presidenziale di Tripoli. La città di Zawiya è molto importante nei delicati equilibri della Tripolitania, non solo perché tra i punti principali delle partenze dei migranti e snodo cruciale delle esportazioni di prodotti petroliferi: le milizie di Zawiya hanno infatti svolto un ruolo di primissimo piano nella difesa della capitale Tripoli dal golpe tentato (e poi fallito) dal generale Khalifa Haftar nell’aprile del 2019. La municipalità è anche la roccaforte di Abd al Rahman Milad, ufficiale della Guardia costiera libica accusato di traffico di esseri umani e carburante e di aver commesso crimini contro i migranti. Noto con il nome di “Bija”, Milad è stato rilasciato nella primavera 2022 su ordine del pubblico ministero dopo che sarebbero decadute le accuse nei suoi confronti. Egli fa parte degli Awlad Buhmira, la stessa tribù della famiglia Buzeriba che rappresenta l’Autorità di supporto alla stabilità a Zawiya. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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