Gli Emirati Arabi Uniti sostengono l'iniziativa del rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite e capo della missione di sostegno dell'Onu in Libia (Unsmil), Abdoulaye Bathily, che prepara il terreno per indire entro l'anno elezioni legislative e presidenziali. Lo ha dichiarato ieri il rappresentante emiratino all'Onu, Mohammed Abu Shehab, in un comunicato, al termine della riunione del Consiglio di sicurezza sulla questione libica. Per Abu Dhabi, ha spiegato Abu Shehab, il successo dell'iniziativa Onu dipende dal sostegno collettivo della comunità internazionale, al di là delle tensioni geopolitiche, e dalla coordinazione con le parti libiche coinvolte nella crisi. "La coesione e il rispetto dell'accordo per il cessate il fuoco", si legge nel comunicato, "è un pilastro fondamentale per preservare la stabilità in Libia, ragion per cui occorre proseguire con i negoziati del Comitato militare misto, in presenza dei rappresentanti dei Paesi vicini e di osservatori locali e internazionali. Contestualmente, Abu Dhabi ha manifestato il proprio sostegno all'idea di creare una forza militare congiunta, rinnovando la richiesta di un ritiro simultaneo e progressivo delle forze straniere, dei combattenti e dei mercenari ancora presenti nel Paese. L'esplosione delle proteste, dodici anni fa, "è stata un'occasione per la Libia per passare a una nuova fase della storia, ma le divisioni, le alleanze complicate e un'aspra guerra civile hanno gettato un'ombra sul popolo", si legge nel comunicato. L'anniversario dello scoppio delle proteste del 2011, pertanto, è un momento importante "per ricordare il dolore", ma anche "per trarre lezioni" dalle esperienze passate, al fine di difendere anzitutto l'interesse nazionale della Libia. Abu Shehab ha poi accolto con favore l'importante impegno dell'Egitto per favorire il dialogo tra le parti, sempre sotto l'egida dell'Onu, sostenendo al contempo la partecipazione delle donne e dei giovani libici ai processi politici in atto. Non basta, infatti, superare le tensioni internazionali, "ma occorre altresì favorire una riconciliazione nazionale", ha riferito il rappresentante emiratino. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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