Il cosiddetto Governo libico di stabilità nazionale (Gsn) nominato dalla Camera dei rappresentanti dell’est della Libia, guidato dal premier designato Fathi Bashagha, ha protestato contro l'inviato dell'Onu, Abdoulaye Bathily, il quale ieri lo ha completamente ignorato nel suo briefing al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’esecutivo parallelo non riconosciuto dalla Comunità internazionale ha affermato in un comunicato di "apprezzare gli sforzi compiuti per uscire dalla crisi libica, ma il tentativo di superare gli organismi politici ufficiali non aiuta a trovare soluzioni soddisfacenti e pone la missione in una posizione non neutrale". Il governo di Bashagha ritiene che l'accordo politico firmato a Skhirat nel 2015 fornisca la giusta “base di legittimità dell'Alto consiglio di Stato, della Camera dei rappresentanti e del Governo libico di stabilità formato dopo un accordo tra le due istituzioni". Bathily ha presentato ieri un'iniziativa proponendo l'istituzione di un nuovo "Comitato di alto livello" che dovrà includere i principali "stakeholder" libici per redigere gli emendamenti costituzionali e le leggi necessarie per tenere elezioni "libere, inclusive e trasparenti" entro il 2023.Da sottolineare, infine, che, nessuna menzione è stata fatta dall'inviato Onu nel cosiddetto Governo di stabilità nazionale, l’esecutivo parallelo dell’est guidato dal premier designato dal Parlamento da tempo ormai privo di legittimità internazionale, né ai tentativi della Camera e del Senato di insediare un “nuovo governo unificato” fino alle elezioni. Circostanza, quest’ultima, che può essere interpretata come un endorsment alla fase di transizione attuale guidata dal Governo di unità nazionale guidato Abdulahmid Dabaiba al potere a Tripoli e dall’Esercito nazionale libico (Lna) comandato dal generale Khalifa Haftar al potere a Bengasi. (Fonte Agenzia Nova)
Scrivi un commento
Le tue informazioni
(Il nome e l'indirizzo email sono richiesti. L'indirizzo email non verrá visualizzato con il commento.)
Commenti