L'ex guerrigliero del Mali e fondatore del Movimento popolare per la liberazione dell'Azawad (Mpla) Iyad Ag Ghali ha incontrato i rappresentanti dei gruppi armati del Nord del Paese, che come l'Mpla sono stati firmatari dell'accordo di pace concluso nel 2015 con il governo di Bamako. Secondo le informazioni riportate in esclusiva da "Rfi", il fondatore del Gruppo di sostegno all'Islam e ai musulmani (Jnim) - affiliato ad Al Qaeda - starebbe tentando di radunare tutte le forze disponibili contro lo Stato islamico, rivale jihadista al quale la formazione nata nel 2017 cerca di sottrarre territorio nel Mali centrale, zona dalla quale si sono ritirate qualche mese fa le forze francesi e dove si consumano continui combattimenti a danno dei civili. Se Ag Ghali non ha mai rinnegato la sua adesione allo Jnim, negli ultimi mesi si è fatto promotore di una strategia di difesa sul territorio che ha ricevuto il sostegno dell'esercito maliano e di una politica che punta a radunare le diverse fazioni tuareg dell'Azawad - una delle principali è nota come Gatia, guidata dal generale El Hadj Ag Gamou - contro lo Stato islamico. A questo scopo, un accordo fra i principali movimenti tuareg del nord aderenti a questo obiettivo è stato firmato in Italia - la Dichiarazione di Roma - nel maggio del 2021, con l'obiettivo di far fronte comune contro il crescente deterioramento della sicurezza nella regione del Sahel ed in particolare del Mali. Firmatari dell'accordo sono stati in particolare i movimenti armati maliani che già hanno aderito all'Accordo di Algeri per la pace e la riconciliazione, concluso nel 2015. Secondo "Rfi", esistono diverse versioni sui colloqui tenuti da Ag Ghali ed altri gruppi armati fra il 25 ed il 26 gennaio scorsi a Djounhane, a circa 40 chilometri da Kidal. Se alcuni parlano di un unico grande incontro, altri di diversi colloqui, appare assodato che fra gli alti dirigenti dei gruppi armati del Nord incontrati dall'ex leader dello Jnim ci siano tre persone: il primo è Alghabass Ag Intallah, capo dell'Alto consiglio per l'unità dell'Azawad (Hcua), gruppo che riunisce ex ribelli separatisti e rientra nella Coalizione dei movimenti dell'Azawad (Cma); il secondo il generale El Hadj Ag Gamou, come detto capo militare della Gatia oltre che generale dell'esercito maliano che aderisce al Quadro permanente istituito fra i movimenti dell'Azawad a Roma; ed in infine Mohamed Ag Intallah, fratello di Alghabass Ag Intalla, politico maliano oltre che prima autorità tradizionale (Amenokal) di Kidal e membro del Consiglio Nazionale di Transizione (il Cnt, organo legislativo della Transizione istituito dalla giunta dopo il golpe militare dell'agosto 2020). Alcune fonti, tuttavia, negano la presenza personale di Alghabass Ag Intallah e del generale Gamou, ma riconoscono la partecipazione di “emissari del Csp” che avrebbero accettato, su sua richiesta, di discutere con Iyad Ag Ghali. Secondo le stesse fonti, Ag Ghali avrebbe dapprima chiesto ai gruppi armati che hanno firmato l'accordo di pace del 2015 di concentrare i loro sforzi contro il gruppo jihadista rivale, il ramo saheliano del gruppo dello Stato islamico (lo Stato Islamico del Gran Sahara, Eigs), che è all'offensiva da quasi un anno nel Mali nord-orientale, principalmente nella regione di Menaka. Diverse fonti cui fa riferimento "Rfi" assicurano che secondo l'Eigs i colloqui non abbiano dato luogo a un'alleanza con i jihadisti dello Jnim ma di una sorta di temporaneo patto di non aggressione contro il nemico comune di turno. Una teoria confermata al momento sul campo di battaglia, dove da mesi i gruppi armati firmatari stanno combattendo solo il ramo saheliano dell'Is, seppur mai al fianco dello Jnim. Il Csp considera quindi il gruppo dello Stato Islamico l'attuale più grande minaccia per le popolazioni del nord del Mali. Il 10 febbraio è previsto anche un incontro a Kidal, per definire una strategia di difesa comune e definire i contorni della collaborazione militare tra i vari gruppi armati firmatari. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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