Circa il 90 per cento dei tunisini non ha voluto partecipare alle elezioni legislative perché "il parlamento non significa più niente per loro". Lo ha detto il presidente tunisino Kais Saied durante incontro al palazzo della Kasbah con la premier Najla Boudenm dopo che ieri la commissione elettorale ha annunciato un tasso di partecipazione al secondo turno delle elezioni legislative dell'11,4 per cento. Nel primo commento sulla bassa affluenza, Saied ha detto: "Dobbiamo leggere i numeri della percentuale di astensione, non della percentuale di affluenza alle urne. Perché i tunisini si sono rifiutati di partecipare alle elezioni, nonostante il cambiamento del sistema di voto?". Nella sua risposta, il presidente ha ritenuto che il parlamento negli ultimi dieci anni abbia “scombussolato lo Stato, quindi l'astensione è una reazione dei tunisini che non hanno più fiducia in queste istituzioni".
Sono 154 i candidati dichiarati vincitori alle elezioni legislative tenute in due turni in Tunisia, di cui solo 25 donne. Lo ha annunciato ieri il capo della commissione elettorale indipendente, Farouk Bouasker, spiegando che 23 candidati hanno vinto al primo turno, mentre al secondo turno hanno vinto 131 candidati. Al pari del primo turno delle elezioni legislative avvenuto lo scorso 17 dicembre che chiuse con un’affluenza dell’11,2 per cento, anche al secondo turno la popolazione tunisina ha disertato le urne. Tale situazione ha alimentato le critiche nei confronti del presidente Saied e della fiducia della popolazione verso il nuovo percorso avviato dal capo dello Stato tunisino nel luglio del 2021.
La bassa affluenza alle urne al secondo turno delle legislative "è la conferma che il popolo non è d'accordo con il disastroso percorso” iniziato dal capo dello Stato il 25 luglio 2021", ha dichiarato la segretaria generale del Partito dei costituzionalisti liberi (Pdl, formazione politica della destra laica), Abir Moussi, durante un raduno dei suoi sostenitori tenuto ieri sera davanti alla sede delle Nazioni Unite di Tunisi. Moussi ha dichiarato che il dato sull’affluenza annunciato dalla commissione elettorale indipendente è la dimostrazione che il capo dello Stato "ha perso popolarità". Solo 887.638 votanti su un totale di 7.853.447 aventi diritto si sono recati alle urne, di fatto una percentuale praticamente invariata rispetto al primo turno.
Da parte sua, il movimento islamico tunisino Ennahda ha chiesto "le dimissioni del presidente della Repubblica e di tenere elezioni presidenziali anticipate, come segno d'inizio di una soluzione alla crisi attuale e come ultima possibilità prima di dichiarare la bancarotta". In un comunicato stampa, il movimento ha dichiarato che, dopo l'annuncio del tasso di affluenza alle urne nel secondo turno delle elezioni legislative svoltosi ieri, "il colpo di Stato non abbia più il diritto di parlare a nome del popolo o di pretendere di esprimere la propria volontà". Ennahda ha anche affermato che "il secondo turno delle cosiddette elezioni legislative ha rafforzato la riluttanza del popolo e il suo boicottaggio del percorso del colpo di stato del 25 luglio". (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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