Il consiglio amministrativo dell'Unione generale tunisina del lavoro (Ugtt), il principale sindacato in Tunisia, ha riferito che nelle riunioni previste per i prossimi giorni verranno esaminati possibili movimenti di protesta fino alla possibile attuazione di uno sciopero regionale. L'obiettivo del sindacato è esprimere il proprio rifiuto di fronte alla “situazione disastrosa” e alla “complessa crisi” politica, economica e sociale che il Paese sta attraversando. Lo ha dichiarato il portavoce del sindacato, Sami Tahri, all'agenzia di stampa ufficiale “Tap”, aggiungendo che gli uffici regionali si stanno consultando in questi giorni su “proposte volte a uscire da questa situazione”. "I sindacalisti hanno concordato all'unanimità sul ruolo che il sindacato deve svolgere con le forze nazionali per salvare il Paese dalla crisi", ha detto Tahri. Quest'ultimo ha poi sottolineato "la necessità di cautela da parte dei sindacalisti per preservare l'indipendenza della loro posizione” e per evitare che siano oggetto di “campagne diffamatorie”, soprattutto dopo la loro critica della legge finanziaria per il 2023, al rifiuto di accordi segreti con il Fondo monetario internazionale e le critiche al percorso elettorale. Già mercoledì 28 dicembre l'Ugtt ha annunciato uno sciopero generale per il 25 e il 26 gennaio nel settore di trasporti pubblici sullo sfondo "di situazioni senza precedenti”, con riferimento a mezzi consunti, mancanza di pezzi di ricambio, difficoltà finanziarie e debiti accumulati.
(Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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