Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato l’autorizzazione a perquisire navi in alto mare, al largo delle coste della Libia, se vi sono “fondati motivi” di sospettare che i natanti in questione siano coinvolti nel traffico di migranti e di esseri umani. La risoluzione 2652 (2022) è stata adottata all’unanimità ed ha una validità di 12 mesi. Il Consiglio ha condannato tutti gli atti di traffico di migranti e tratta di esseri umani – attraverso e dal territorio libico e al largo delle coste libiche – che minano ulteriormente il processo di stabilizzazione del Paese nordafricano e mettono in pericolo la vita di centinaia di migliaia di persone. La mossa è stata “accolta favorevolmente dagli Emirati Arabi Uniti”, riferisce il sito web d’informazione libico “Al Wasat”.
Almeno 2.661 migranti e rifugiati sono detenuti arbitrariamente in centri di detenzione ufficiali e con accesso umanitario limitato in Libia, secondo quanto dichiarato nelle scorse settimane dalla vice segretaria generale delle Nazioni Unite per gli affari politici e il peacebuilding (Undppa), la diplomatica statunitense Rosemary DiCarlo, durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
“Migranti e rifugiati hanno continuato a subire gravi violazioni dei diritti umani. (…) Le Nazioni Unite continuano a chiedere l’immediato rilascio di tutti coloro che sono detenuti arbitrariamente e un giusto processo per coloro accusati di aver violato le leggi libiche”, ha detto DiCarlo, aggiungendo che due centri di detenzione sono stati danneggiati dagli ultimi scontri tra milizie rivali avvenuti a Tripoli a fine agosto, coinvolgendo in tutto 560 persone. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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