Fonte : Brasil de Fato- BR (Permambuco )
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Fonte : Brasil de Fato- BR (Permambuco )
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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La Federazione reale marocchina di karate ha annunciato di aver annullato la sua partecipazione al campionato nordafricano di karate, in programma in Tunisia dal 7 all'11 settembre. Lo ha reso noto la stessa federazione in un comunicato diffuso dal portale di informazione “Tunisie numerique”. Come evidenziato da diversi media, la decisione è giunta dopo che il Marocco si è rifiutato di partecipare all’ottava Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo dell'Africa (Ticad 8), svoltasi il 27 e 28 agosto nella capitale tunisina, e ha convocato il proprio ambasciatore a Tunisi. La mossa ha fatto seguito all'arrivo in Tunisia del leader del movimento separatista del Fronte Polisario, Ibrahim Ghali, invitato a partecipare all’evento, il quale è stato accolto dal presidente tunisino Kais Saied. “L'accoglienza riservata dal capo di Stato tunisino al leader della milizia separatista è un atto grave e senza precedenti, che offende profondamente i sentimenti del popolo marocchino e delle sue forze”, ha precisato il ministero degli Esteri marocchino in un comunicato del 26 agosto. (Fonte Agenzia Nova)
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La premier della Tunisia, Najla Bouden Ramadan, ha ricevuto nella Città della Cultura a Tunisi l'omologo della Costa d'Avorio, Patrick Jérome Ache, a margine dell'ottava Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo in Africa (Ticad8), conclusasi ieri, 28 agosto, a Tunisi. Lo riferisce la presidenza del governo in una nota, secondo la quale il capo del governo ha sottolineato "la necessità di convocare quanto prima la seconda sessione del comitato superiore congiunto tunisino-ivoriano". Bouden ha espresso "il desiderio di rafforzare e sviluppare la cooperazione con la Costa d'Avorio, sottolineando l'importanza di rafforzare gli investimenti in questo Paese, che rappresenta un mercato importante e promettente". La premier ha inoltre invitato "le società tunisine a rafforzare la loro presenza in Costa d'Avorio, cogliere le opportunità di investimento e diversificare i propri settori, in particolare nel campo del tessile e dell'industria alimentare, grazie alle risorse naturali e alle materie prime che questo Paese contiene". (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Proseguono i combattimenti sul fronte meridionale del Tigrè, con scontri segnalati nelle regioni etiopi dell'Amhara e di Afar e la presa della città di Kobo da parte del Fronte di liberazione popolare del Tigrè (Tplf). Lo riferisce l'"Ethiopia Observer", precisando che la presa di Kobo è stata annunciata dal Tplf e confermata dal governo federale etiope, secondo il quale le sue truppe si sono ritirate dalla città prima dell'arrivo dei tigrini "per evitare spargimenti di sangue tra la popolazione civile". Se i tigrini hanno sostenuto di aver preso Kobo nel quadro di "un'operazione di contrattacco", Addis Abeba ha dichiarato che il Tplf aveva attaccato la città da "più direzioni, creando le condizioni affinché i combattimenti si svolgessero al suo interno in modo tale da mettere in pericolo la sicurezza delle persone". Intano nelle città di Woldie e Dessie, situate come Kobo nella regione di Amhara, le autorità hanno dichiarato un coprifuoco notturno, mentre manifestazioni di solidarietà sono state espresse dai governi regionali dell'Oromia e della regione dei Somali nei confronti dei loro eserciti. Oltre a Kobo, al momento le forze del Tplf affermano di aver catturato i villaggi di Gugudo, Fokisa, Zobel, Mendefera, Robit, Shewotch Mariam e Tekolush. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Il capo di Stato maggiore dell'esercito algerino, il generale Said Chengriha, ha ricevuto ad Algeri, l’omologo francese, il generale Thierry Borcard, e il ministro delle Forze armate della Francia, Sébastien Lecornu, nell’ambito della visita in Algeria del presidente Emmanuel Macron. Lo riferisce una nota dello Stato maggiore della Difesa algerino. Durante l’incontro, Chengriha ha proposto di effettuare una “valutazione congiunta” per identificare le opportunità disponibili che dovrebbero essere inserite nel quadro di un rinnovato accordo di cooperazione a livello militare. Il capo di Stato maggiore algerino ha inoltre affermato che la visita di Macron e della sua delegazione rappresenta “un passo cruciale nello sforzo di comprensione reciproca tra le due parti”, in accordo con la volontà politica della leadership dei due Paesi. ( Fonte Agenzia Nova)
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Al Shabaab, il Kenya riconsideri la sua "invasione militare" o attaccheremo il cuore del Paese - Il Kenya riveda la sua politica estera ed in particolare "l'aggressiva invasione militare" portata avanti in Somalia con il pretesto di garantire la sicurezza regionale, ma durante la quale il suo esercito si è macchiato di "crimini terrificanti", oppure Al Shabaab tornerà ad attaccare il cuore del Paese. Lo scrive in un comunicato la Al Kataib Media Foundation, organo di comunicazione ufficiale del gruppo jihadista Al Shabaab. "Sono passati 11 anni da quando il Kenya ha invaso la Somalia e fino ad oggi non è riuscito a raggiungere nessuno degli obiettivi fondamentali dell'invasione. Le forze militari keniote sono isolate nelle loro basi, non escono dai loro rifugi", affermano i jihadisti, sostenendo che oltre a non aver contribuito alla sicurezza somala l'esercito keniota ha determinato un aumento degli attacchi terroristici in Kenya, sia contro i civili che contro i militari. Al Shabaab invita quindi Nairobi a riconsiderare le sue operazioni militari nel Paese vicino. "Se il neoeletto governo insiste sulla via della guerra e sul proseguimento degli attacchi aggressivi in Somalia, i mujaheddin Al-Shabaab non solo prenderanno di mira le truppe che hanno invaso il Paese, ma effettueranno attacchi al cuore e ai maggiori centri del Kenya. (Fonte Agenzia Nova)
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Gli scontri armati avvenuti nel centro di Tripoli sabato 27 agosto, conclusi con un tragico bilancio di 32 morti e 159 feriti, non rimarranno senza conseguenze in Libia. Ne è convinto Jalel Harchaoui, ricercatore specializzato in Libia, commentando l’ultimo tentativo del premier del Governo di stabilità nazionale (Gsn) designato dal Parlamento di Tobruk, Fathi Bashagha, di strappare il potere al rivale Abdulhamid Dabaiba, capo dell'esecutivo di unità nazionale (Gun) riconosciuto dalle Nazioni Unite. Harchaoui individua tre possibili conseguenze derivanti dagli importanti eventi di sabato: la posizione molto più sicura di Dabaiba rispetto al rivale Baghagha; l'avvio di una svolta autoritaria del premier del Gun contro i suoi potenziali oppositori; la reazione del generale Khalifa Haftar e l'ipotesi che Dabaiba possa uscire dal perimetro di Tripoli. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Le forze armate dell’Ucraina hanno sfondato la prima linea di difesa dei russi vicino a Kherson. Lo ha riferito il gruppo operativo militare di base nella località di Khakovka attraverso una nota rilanciata dai media ucraini. “Il 109mo reggimento della repubblica popolare di Donetsk (Dpr) si è ritirato dalle sue posizioni nella regione di Kherson. I paracadutisti russi che erano lì a loro sostegno sono fuggiti dal campo di battaglia”, precisa la nota.
Secondo quanto riporta l’agenzia “Rbc”, l’opinione dell’ex capo del servizio stampa dello Stato maggiore di Kiev, colonnello Vladislav Seleznev, è che la situazione nella direzione di Kherson “rimane molto dinamica”, con le forze ucraine che conducono operazioni di controffensiva e quelle russe che cercano di rimpiazzare gli equipaggiamenti persi nel campo di battaglia. Seleznev ha osservato che i combattenti ucraini usano “armi pesanti” nella controffensiva contro le unità di fanteria nemiche, ed in particolare utilizzano i sistemi missilistici Himars di fabbricazione statunitense. I russi, secondo il colonnello ucraino, stanno ora concentrando manodopera e attrezzature a sud per mantenere le posizioni.
“I russi hanno raggruppato un numero considerevole di uomini. Secondo alcune stime, si ritiene che ci siano fino a 50 gruppi tattici. Solo tre giorni fa un altro convoglio carico di equipaggiamenti ha attraversato il ponte di Crimea”, ha detto Seleznev, aggiungendo che le truppe di Kiev hanno messo fuori uso tre ponti nella regione di Kherson negli ultimi giorni. Le forze russe, ha detto ancora Seleznev, sono però riuscite a trasportare ugualmente alcune attrezzature, anche grazie all’uso di strutture provvisorie. “Questi ponti non possono essere utilizzati per lo scopo previsto, richiedono lavori urgenti di riparazione e le unità russe se ne occupano di tanto in tanto. Ma non si può dire che (i russi) si siano completamente ritirati. Questa informazione non è vera”, ha precisato il colonnello. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Dopo gli ultimi scontri armati che a Tripoli hanno causato almeno 32 morti e 159 feriti, il primo ministro del Governo di unità nazionale (Gun), Abdulhamid Dabaiba, ha promesso una severa punizione per i civili e i militari coinvolti “nell’attacco” alla capitale. In un discorso alla nazione pronunciato ieri sera, il titolare dell’esecutivo riconosciuto dalle Nazioni Unite ha accusato i responsabili degli scontri avvenuti a Tripoli di essere “manovrati” da potenze straniere “che non vogliono la stabilità della Libia”. Il primo ministro del Gun ha aggiunto che l’estensione a tempo indeterminato delle istituzioni libiche è “terminato per sempre”, mentre il “sogno delle elezioni” si sta avvicinando. Tornando sui motivi della mancata organizzazione delle elezioni parlamentari e presidenziali che avrebbero dovuto tenersi il 24 dicembre 2021, il premier ha spiegato che il voto è stato rimandato per via dei ricorsi, a suo parere illegittimi, contro la propria candidatura.
Dopo circa 24 ore di combattimenti, la capitale della Libia è tornata ieri sotto il controllo delle forze vicine a Dabaiba: la forza Rada, guidata da Abdel Raouf Kara; la Brigata 444, guidata da Mahmoud Hamza; e la Forza di sostegno alla stabilizzazione, guidata da Abdel Ghani al Kikli. Il premier designato del Governo di stabilità nazionale (Gsn), Fathi Bashagha, e i gruppi armati al suo seguito, che tra il 26 e il 27 agosto hanno cercato di entrare a Tripoli e assumere il potere, si sono ritirati. E il procuratore militare libico, Masoud Rahouma Miftah, ha imposto il divieto di viaggio a Bashagha, al portavoce del Gsn, Osman Abdul Jalil, al presidente del Partito democratico che sostiene Bashagha, Muhammad Sawan, e al generale Osama Juwaili.
Per la terza volta, il tentativo di Bashagha di prendere il potere è fallito, ma questa volta con un elevato costo di vite umane e di danni materiali, cosa che potrebbe avere un peso sul futuro dell’ex ministro dell’Interno. “Si tratta di una clamorosa sconfitta per Bashagha, costata vittime e che ha provocato la perdita di beni”, spiegano fonti libiche ad “Agenzia Nova”, secondo cui “adesso molti si interrogano se vi sia un futuro politico per Bashagha, oppure se il suo stesso campo lo delegittimerà”, proprio per le perdite registrate. L’esito degli scontri dimostra una “totale impreparazione dell’attacco”, affermano le fonti.
Gli aspetti su cui concentrarsi per comprendere la decisione di Bashagha di marciare su Tripoli sono principalmente due: il ruolo dei suoi consiglieri e l’influenza dei Paesi che lo appoggiano (Russia, Egitto e Francia). L’ex ministro dell’Interno “è roso dall’ambizione e conta sul parere di pochi consiglieri”, spiegano le fonti libiche, evidenziando sia l’influenza di Mosca “che fa il possibile per destabilizzare il Paese”, sia l’approccio verso l’uso della forza degli egiziani. Dopo gli ultimi scontri armati, appare improbabile una ripresa delle trattative tra le parti per far uscire il Paese dallo stallo e prosegue la fase di status quo caratterizzata da instabilità latente, concludono le fonti libiche. (Fonte Agenzia Nova)
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Fonte : Rede TVT
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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