Il premier del Governo di unità nazionale della Libia, Abdulhamid Dabaiba, ha espresso solidarietà ai manifestanti scesi ieri in piazza per chiedere l’estromissione di tutte le istituzioni del Paese. “Aggiungo la mia voce ai manifestanti in tutto il paese. Tutti le istituzioni devono andarsene, incluso il governo, e non c'è modo per farlo se non attraverso le elezioni", ha detto il capo del governo ad interim. “Le parti che ostacolano le elezioni sono note al popolo libico, sono le stesse che hanno ostacolato i bilanci, fermato il petrolio e contribuito all'inasprimento della crisi in corso", ha aggiunto Dabaiba via Twitter. Le elezioni in Libia avrebbero dovuto tenersi il 24 dicembre 2021, ma sono state rimandate “sine die”. La giornata di ieri è stata contraddistinta da proteste in varie città libiche contro le precarie condizioni del Paese. Era dal 2019 che non si verificavano dimostrazioni di tale portata non solo a Tripoli, ma anche a Bengasi (est), Misurata (ovest) e Tobruk (est). ( Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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