Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non nega la possibilità di conversazioni telefoniche tripartite con l’omologo russo, Vladimir Putin, e quello turco, Recep Tayyip Erdogan. Lo ha dichiarato questa mattina il portavoce del presidente ucraino, Serhiy Nikiforov, citato dall’agenzia di stampa “Ukrainska Pravda”. “Il presidente Volodymyr Zelensky valuterà la proposta di tenere conversazioni telefoniche con i leader di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, se il presidente della Federazione Russa è pronto a parteciparvi”, ha affermato Nikiforov.
Lavrov: “La liberazione del Donbass rimane una priorità assoluta”
La liberazione delle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, riconosciute da Mosca come Stati sovrani, resta una priorità assoluta per la Russia. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in un’intervista all’emittente televisiva francese “Tv1”. “Per quanto riguarda gli altri territori dell’Ucraina interessati dall’operazione militare, gli abitanti di queste regioni dovrebbero decidere autonomamente il loro futuro”, ha affermato il ministro. Lavrov ha aggiunto che la Russia non rifiuta la possibilità di riprendere il dialogo con l’Unione europea, ma le intenzioni di Bruxelles saranno giudicate dalle azioni concrete. “Non vogliamo dire che la strada per la ripresa del dialogo sia interrotta. Ma giudicheremo le intenzioni europee solo dai fatti pratici. Abbiamo imparato una lezione seria. In questo senso la situazione è cambiata rispetto alla fine della Guerra Fredda”, ha sottolineato Lavrov.
Nel frattempo, le forze russe starebbero avanzando verso il centro di Severodonetsk, nella regione di Luhansk, nell’Ucraina orientale. Lo ha dichiarato questa mattina il governatore regionale di Luhansk, Serhiy Haidai, sul proprio canale Telegram. “I russi stanno avanzando verso il centro della città. I combattimenti continuano, la situazione è molto difficile”. Il governatore ha aggiunto che i “soldati russi uccisi non vengono portati via, l’odore di decomposizione ha riempito la zona”. Il governatore ha inoltre dichiarato che due persone sono rimaste uccise e altre sette ferite a Severodonetsk e Sirotynoye in seguito a bombardamenti dell’esercito russo. “Il nemico ha usato tutte le armi possibili, usa gli aerei. Tuttavia, il nostro esercito si sta difendendo fermamente per impedire al nemico di entrare nella città”, ha sottolineato il governatore. “I russi stanno trasferendo munizioni ed equipaggiamento in grandi quantità nell’area di Severodonetsk”, ha poi osservato Haidai, aggiungendo che vi sono pesanti combattimenti in corso anche per Lysychansk.
In un videomessaggio diffuso ieri sera, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che “la leadership ucraina sta facendo di tutto per contenere l’offensiva delle truppe russe e il loro tentativo di occupare Severodonetsk, nella regione di Luhansk”. “Stiamo facendo di tutto per contenere questa offensiva. Non c’è stato un solo giorno in cui non abbiamo cercato di trovare più armi per proteggere la nostra terra e la nostra gente. E sono grato a tutti coloro che mantengono la difesa di Severodonetsk“, ha affermato Zelensky. Il capo dello Stato ha poi parlato delle conseguenze della guerra nella città dell’Ucraina orientale. “A seguito degli attacchi russi a Severodonetsk, l’intera infrastruttura critica della città è stata distrutta. Il 90 per cento degli edifici è stato danneggiato. Più di due terzi del patrimonio immobiliare sono stati distrutti. Non ci sono comunicazioni”, ha affermato Zelensky.
La Russia consolida le posizioni a Lyman e nella periferia di Severodonetsk
Le truppe russe sono “trincerate” a Lyman e nella periferia orientale di Severodonetsk, nel Donbass. Secondo quanto riferito questa mattina lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, sulla propria pagina Facebook. In particolare, l’esercito russo prosegue operazioni offensive nella zona operativa orientale. Nella direzione di Donetsk, le truppe russe stanno concentrando i loro sforzi principali sulla conduzione di operazioni offensive per isolare le forze ucraine nelle aree di Lysychansk e Severodonetsk e bloccare le principali linee logistiche. L’esercito russo sta inoltre raggruppando le proprie truppe per riprendere l’offensiva nelle direzioni di Izyum-Barvenkovo e Izyum-Slavyansk.
Le autorità di Zaporizhzhia: “Forte esplosione a Melitopol, ci sono feriti”
Una forte esplosione è avvenuta nel centro di Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, e ha provocato dei feriti. Lo ha dichiarato questa mattina il membro del consiglio principale dell’amministrazione della regione di Zaporizhzhia, sotto il controllo delle truppe russe, Vladimir Rogov, sul proprio canale Telegram. “Oggi, verso le 7:40, una potente esplosione è stata udita proprio nel centro della città. Finestre e muri delle case tremavano vicino alle vie Bogdan Khmelnitsky, Sergey Kirov e Petr Doroshenko. Il centro della città era pieno di fumo nero”, ha scritto Rogov. A suo dire l’esplosione è stata un attacco terroristico, del quale “il regime di Kiev” è responsabile, senza tuttavia precisare il numero dei feriti o delle eventuali vittime.
Kherson: “Forze ucraine tentano senza successo di riconquistare la regione”
Le truppe ucraine hanno tentato per due volte, ma senza successo, di riconquistare la regione di Kherson. A riferirlo il vicegovernatore regionale, Kirill Stremousov, secondo cui negli ultimi giorni “le truppe ucraine hanno tentato due volte di sfondare la linea di difesa nella regione di Kherson vicino al villaggio di Davydov Brod, ma sono state sconfitte e hanno subito perdite molto pesanti. Hanno cercato di sfondare e impossessarsi della testa di ponte e tagliare i collegamenti con le regioni di Kherson e Zaporizhzhia”. Secondo il vicegovernatore, l’esercito ucraino ha lasciato almeno 70 dei suoi militari uccisi sul campo di battaglia dopo aver tentato l’offensiva nella regione di Kherson, perdendo, presumibilmente, circa 200 persone in totale, oltre a 20 unità di equipaggiamento. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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