Le autorità militari al potere in Mali hanno annunciato il ritiro del Paese dal gruppo regionale a guida francese G5 Sahel e dalla sua forza militare antijihadista congiunta (Fc-G5S), denunciando l'opposizione di alcuni membri del blocco all'esercizio della presidenza di turno spettante a Bamako. In un comunicato pubblicato nella tarda serata di ieri, il ministero degli Esteri maliano Bamako "rigetta fermamente l'argomentazione di uno Stato membro del G5 Sahel che usa come pretesto la situazione politica interna (del Mali) per opporsi al suo esercizio della presidenza del G5 Sahel" - senza citare lo Stato in questione -, ed accusa implicitamente la Francia di seminare zizzania fra i membri del blocco regionale. "L'opposizione di alcuni Stati del G5 Sahel alla presidenza (di turno) del Mali è legata alle manovre di uno Stato extra-regionale che mira disperatamente a isolarlo. Da questo contesto, il governo della Repubblica del Mali deduce una perdita di autonomia decisionale, una strumentalizzazione e un grave pregiudizio al funzionamento degli organi del G5 Sahel, in particolare della Conferenza dei capi di Stato e del Segretariato esecutivo, il cui programma di lavoro annuale e il budget 2022 non sono ancora stati adottati dal Consiglio dei ministri dell'istituzione", si legge ancora nel documento, nel quale Bamako denuncia "la strumentalizzazione" di un organismo il cui scopo è di "condividere gli sforzi" come "contraria agli interessi" del Mali. Bamako precisa che la decisione delle sue autorità sarà notificata agli altri Stati membri dell'organizzazione - Mauritania, Ciad, Burkina Faso e Niger - "secondo la procedura prevista in materia". (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Commenti