La giunta militare del Ciad ha avvertito di un imminente attacco armato nella capitale, N’Djamena, tra le tensioni dovute alle proteste dell’opposizione. “C’è un’altissima allerta terroristica nella città di N’Djamena, che ci ha costretto a vietare tutte le manifestazioni pubbliche”, ha affermato il ministro delle Comunicazioni, Abdreman Koulamallah, citato dal sito web dell’emittente “Rfi”, aggiungendo che l’allerta ha fatto seguito a notizie secondo cui “tre terroristi, probabilmente di Boko Haram, sono riusciti a infiltrarsi a N’Djamena durante il fine settimana”. Il ministro ha citato fonti ufficiali secondo cui i sospetti militanti sono ancora latitanti. Le voci di un imminente attacco hanno indotto il governo a schierare un imponente dispiegamento di forze di sicurezza nelle strade principali di N’Djamena, dove nel 2015 almeno 38 persone furono uccise e altre decine rimasero ferite in un attacco condotto dai miliziani di Boko Haram.
La scorsa settimana il governo di transizione del Ciad ha vietato una manifestazione indetta dalle opposizioni e dalla società civile, sostenendo che la marcia sarebbe stata in realtà “suscettibile di provocare disordini”. Nel frattempo i lavoratori che si oppongono al governo hanno iniziato uno sciopero a tempo indeterminato per chiedere il rilascio di sei leader della piattaforma di opposizione Wakit Tama arrestati durante una marcia antifrancese all’inizio di questo mese. Lo sciopero, afferma la federazione sindacale in una nota, ha interessato sia il settore pubblico che quello privato, con servizi minimi offerti negli ospedali. I leader di Wakit Tama sono stati arrestati con l’accusa di aver distrutto proprietà e disturbato l’ordine pubblico durante una manifestazione antifrancese dello scorso 14 maggio. I sei, che dovrebbero essere processati il mese prossimo, sono ora in sciopero della fame. Wakit Tama, che in arabo significa “Tempo scaduto”, riunisce diversi gruppi della società civile e partiti di opposizione e si è formata sulla scia del colpo di Stato avvenuto lo scorso anno dopo la morte del presidente Idriss Deby, ucciso dai ribelli del nord nell’aprile 2021. La coalizione chiede il boicottaggio dei prodotti provenienti dalla Francia a causa del sostegno dell’ex potenza coloniale alla giunta guidata dal figlio di Deby, Mahamat Deby Itno. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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