E’ stato concordato un corridoio umanitario da Mariupol, città ucraine sulle coste del mar d’Azov, per la giornata odierna per garantire l’evacuazione di donne, bambini e anziani. Lo ha affermato questa mattina la vice prima ministra e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati ucraina, Iryna Vereshchuk, in un briefing. “Data la catastrofica situazione umanitaria a Mariupol, è in questa direzione che concentreremo i nostri sforzi oggi. Siamo riusciti a concordare in anticipo un corridoio umanitario per donne, bambini e anziani”, ha sottolineato la vicepremier. Secondo Vereshchuk, il convoglio umanitario partirà dalla città sul Mar D’Azov alle 14 ore locali, le 13 in Italia, e la colonna si sposterà lungo il percorso Mariupol-Mangush-Berdyansk-Tokmak-Orikhiv-Zaporizhzhia.
Intanto la Russia continua ad assediare l’impianto siderurgico Azovstal, nella città ucraina di Mariupol, mentre il presidente Volodymyr Zelensky ribadisce la richiesta di armamenti alla comunità internazionale per salvare la vita a migliaia di persone. Nel videomessaggio pubblicato nella notte sui suoi profili social, Zelensky ha spiegato che la maggior parte delle forze armate russe pronte al combattimento è concentrata sul territorio dell’Ucraina orientale. Il presidente ucraino ha sottolineato che se Kiev avesse avuto accesso a tutte le armi necessarie, la guerra sarebbe già finita. “Avremmo ristabilito la pace e liberato i nostri territori dagli occupanti, perché la superiorità dell’Esercito ucraino in tattica e saggezza è abbastanza evidente”, ha sostenuto Zelensky.
Secondo quanto riferito questa mattina dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, l’esercito russo concentra i suoi sforzi principali sulla conquista di Mariupol. Inoltre le truppe russe stanno combattendo vicino ad alcuni centri abitati in direzione di Donetsk, effettuando operazioni d’assalto vicino all’insediamento di Marinka. Nella regione di Kharkiv le truppe russe continuano l’assedio parziale del capoluogo, bombardando la città in direzione di Slobozhansky. In direzione di Izyum, l’esercito russo ha cercato di avanzare in direzione di Sulyhivka e Dibrivne, ma senza successo. Inoltre le truppe russe stanno cercando di lanciare un’offensiva per spostarsi più in profondità nel villaggio di Popasna, nella regione di Luhansk. Dopo i tentativi degli invasori di conquistare Rubizhne e Severodonetsk, circa 130 militari russi feriti sono stati consegnati all’ospedale locale nella città di Novoaidar.
Mariupol, la Russia chiede di nuovo la resa
Il ministero della Difesa della Russia ha nuovamente sollecitato la resa dei militari ucraini ancora asserragliati nello stabilimento siderurgico Azovstal di Mariupol, dopo che questi ultimi hanno ignorato la proposta di aprire un corridoio umanitario avanzata ieri da Mosca. Secondo quanto affermato ieri sera dal capo del Centro nazionale per il controllo della difesa russo, Mikhail Mizintsev, è stato chiesto “ancora una volta alle autorità ufficiali di Kiev di mostrare prudenza, di dare adeguate istruzioni ai militanti di fermare l’insensata resistenza”. Mizintsev ha esortayo i comandanti delle unità ucraine a prendere questa decisione in autonomia, se non dovessero ricevere tali ordini da Kiev. In particolare, all’esercito ucraino è stato chiesto di fermare le ostilità e deporre le armi oggi dalle 14 ora locale, le 13 in Italia. A tutti i militari che si arrenderanno spontaneamente è stata assicurata l’incolumità personale. Inoltre, il ministero della Difesa russo ha comunicato che nei pressi dell’impianto siderurgico saranno dispiegati convogli umanitari con autobus e ambulanze verso tre direzioni. La Russia insiste sulla resa perché, a dire delle autorità di Mosca, ci sarebbero diversi civili rifugiati nell’acciaieria che, peraltro, verrebbero usati come scudi umani.
(Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Commenti