Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha rivendicato per sé il diritto esclusivo di esprimere la posizione del Paese rispetto alla crisi in Ucraina, togliendo di fatto valore alle critiche che il suo vice, Hamilton Mourao, aveva espresso nei confronti della Russia. “Chi parla di queste questioni è solo il presidente, e il presidente si chiama Jair Messias Bolsonaro”, ha detto il capo dello Stato leggendo, in una diretta sulle reti sociali, l’estratto di una intervista in cui Mourao sosteneva che il Brasile fosse contrario all’invasione dell’Ucraina. “Con tutto il rispetto, sta parlando una persona che non dovrebbe. Non è di sua competenza”, ha detto Bolsonaro invitando “chi avesse dubbi” a consultare l’articolo 84 della Costituzione. La precisazione di Bolsonaro, ripetuta più volte durante la diretta, accentua le distanze con Mourao, già escluso da una sua ricandidatura nel ruolo di vicepresidente alle elezioni di ottobre.
Bolsonaro, che sin qui non si è espresso direttamente sulla crisi, è tornato a riaffermare la disposizione del Paese in favore della pace. “Vogliamo la pace. Siamo andati in Russia in pace”, ha detto il presidente ricordando il viaggio compiuto al Cremlino, tra le critiche anche di alcuni membri del governo, nei giorni precedenti l’entrata delle truppe russe nel Donbass. “Abbiamo stretto un contatto eccezionale con il presidente (Vladimir) Putin. E risolto la questione dei fertilizzanti”, ha rimarcato Bolsonaro ricordando che la dipendenza del comparto agricolo brasiliano, è cruciale per l’economia nazionale, dai prodotti russi e bielorussi. “Tutto quello che è alla nostra portata per la pace, lo faremo. Quindi chi può parlare di queste vicende si chiama Jair Messias Bolsonaro. Nessun altro”, ha detto.
Nell’intervista ai media, Mourao era stato molto preciso nel condannare la posizione di Mosca, auspicando una reazione decisa a sostegno di Kiev. “Il mondo occidentale si comporta nello stesso modo in cui si è comportato nel 1938 con (Adolf) Hitler. Cerca la pacificazione, mentre Putin non rispetta la pacificazione, questa è la realtà. Quindi se non si sviluppa un’azione significativa, se le sanzioni economiche, che sono una forma intermedia di intervento, non funzionano, occorre ricorrere all’uso della forza” e garantire un “reale appoggio all’Ucraina”, ha detto il vicepresidente, pur precisando di esprimere la sua “visione” e non quella del governo. “Se il mondo occidentale lascia che l’Ucraina cada per terra, poi sarà la volta della Moldavia, delle repubbliche baltiche e via dicendo, nello stesso modo in cui Hitler ha fatto alla fine degli anni 30”.
Giovedì Mourao aveva ufficializzato l’adesione al Partito Repubblicano, forza di maggioranza considerata tra le più critiche al presidente. L’attuale vice presidente aveva nei giorni scorsi annunciato di voler correre per un seggio al Senato, nelle elezioni dell’autunno prossimo, candidatura che lo esclude automaticamente dalla possibilità di ripresentarsi come numero due del presidente, fatto inedito nella storia del Braile repubblicano. Per formalizzare la scelta, aveva bisogno di presentarsi sotto le insegne di un partito. “L’arrivo del generale Hamilton Mourao rappresenta un onore per i Repubblicani e rafforza il progetto di aumento della forza politica del partito per le elezioni di ottobre”, si legge in una nota della formazione politica che ancora non ha deciso su chi scommettere per la presidenza. Militare in pensione, 68 anni, Mourao era stato eletto nelle fila del conservatore Partito rinnovatore laburista brasiliano (Prtb). L’attuale vice presidente aspirerà a un seggio a Rio Grande do Sul, lo Stato nella cui capitale, Porto Alegre, è nato.
Bolsonaro ha precisato che “nelle prossime ore” si riunirà con i ministri degli Esteri e della Difesa, Carlos Alberto Franca e Walter Braga Neto, per “precisare” la posizione del Brasile sul tema. I pronunciamenti ufficiali, sin qui, sono stati affidati ad altri organi di governo. In una nota, il ministero degli Esteri ha fatto sapere di seguire “con grave preoccupazione” lo sviluppo “di operazioni militari russe contro obiettivi nel territorio dell’Ucraina” e chiede un immediata sospensione del conflitto. “Il Brasile chiede l’immediata sospensione delle ostilità e l’avvio di negoziati che portino a una soluzione diplomatica della questione, basata sugli accordi di Minsk e che tenga conto dei legittimi interessi di sicurezza di tutte le parti coinvolte e della protezione della popolazione civile”, riferisce una nota divulgata da Itamaraty. “Come membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, il Brasile resta impegnato in discussioni multilaterali in vista di una soluzione pacifica, in linea con la tradizione diplomatica brasiliana e nella difesa delle soluzioni guidate dalla Carta delle Nazioni unite e il diritto internazionale, in particolare i principi del non intervento, della sovranità e dell’integrità territoriale degli Stati e della risoluzione pacifica delle controversie”.
Nel corso della riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza (Cds), tenuto mercoledì, l’ambasciatore presso le Nazioni Unite, Ronaldo Costa Filho, aveva riferito della “estrema preoccupazione” sull’evolversi della crisi e, definendo “inaccettabile” l’uso della forza contro l’integrità di un membro Onu, lanciato un appello a un immediato “cessate il fuoco”. “I movimenti delle truppe sono causa di estrema preoccupazione. La minaccia o l’uso della forza contro l’integrità, la sovranità e l’indipendenza politica di un membro delle Nazioni Unite è inaccettabile”, ha detto l’ambasciatore, invitando le parti “a un immediato cessate il fuoco” e alla riduzione dell’equipaggiamento militare sul terreno. “Il ricorso alle armi e al confronto non porta a una pace duratura. Chiamiamo le parti ad esercitare il massimo controllo e rinunciare a qualsiasi azione che possa aumentare la tensione sul terreno”. Un appello che prevede tra le altre cose il rispetto degli accordi di Minsk.
L’incaricato d’affari a capo dell’ambasciata dell’Ucraina in Brasile, Anatoliy Tkach, aveva invitato il governo del presidente Jair Bolosonaro a condannare l’avanzata delle truppe russe dalla regione sudorientale del Donbass. “Ci auguriamo che il governo brasiliano condanni questo attacco al nostro paese”, ha riferito in una nota diffusa alla stampa, aggiungendo che l’Ucraina conta su una forte reazione della comunità internazionale contro la Russia e sull’adozione di più pesanti sanzioni economiche e diplomatiche contro il Paese. “Sì, aspettavamo già questo attacco. Stavamo facendo ogni sforzo possibile per prevenirlo, ma eravamo pronti perché accadesse in qualsiasi momento. Ora chiediamo alla comunità internazionale di unirsi nel condannare l’attacco russo per aumentare la severità delle sanzioni”, ha aggiunto. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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