Il movimento islamico tunisino Ennahda ha espresso sostegno alla magistratura e alla "sua lotta per l'indipendenza contro l'attacco sistematico a cui è sottoposta per metterla in ginocchio e usarla per servire le politiche del colpo di Stato". Il blocco parlamentare del partito (prima formazione politica di maggioranza relativa nell'Assemblea dei rappresentanti del popolo "sospesa" dal 25 luglio scorso) ha chiesto di svelare con urgenza le circostanze dell'uccisione del manifestante Ridha Bouziane, militante di Ennahda, morto dopo gli scontri avvenuti a Tunisi il 14 gennaio, durante manifestazioni per celebrare l'anniversario della rivoluzione. Ennahda ha inoltre ritenuto il ministero dell'Interno "direttamente responsabile di ciò che potrebbe accadere al leader del movimento Nourddine Bhiri, posto agli arresti domiciliari". La formazione politica tunisina ha espresso anche il suo rifiuto della "politica di affamare i parlamentari e di privarli della copertura sociale e sanitaria, tenendo conto della presenza di molti deputati in condizioni di salute critiche". In virtù delle misure adottate dal presidente della Repubblica, Kais Saied, i parlamentari non percepiscono più alcuno stipendio da fine luglio. I deputati islamici hanno sottolineato "la necessità di prestare attenzione alla gravità del continuo deterioramento delle condizioni economiche e sociali e del conseguente aumento dei tassi di disoccupazione, dei prezzi di materie prime elevati". Ennahda ha ricordato "la preoccupazione degli organismi internazionali, guidati dall'Alto Commissario per i diritti umani, per il deterioramento del processo democratico in Tunisia". (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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