L’Unione africana e le Nazioni Unite hanno criticato le restrizioni ai viaggi imposte a diversi Paesi dell’Africa meridionale in seguito alla scoperta della variante Omicron del Covid-19. In una nota congiunta, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha avvertito che le restrizioni potrebbero portare al quella che ha definito l’ “apartheid dei viaggi”, descrivendole come “profondamente ingiuste, punitive e inefficaci” nel fermare la diffusione della variante, e ha affermato che gli africani non dovrebbero essere puniti collettivamente per aver condiviso informazioni sulla salute con il mondo. Il presidente del presidente della Commissione dell’Unione africana, Moussa Faki Mahamat, da parte sua ha chiesto ai Paesi più ricchi di aiutare il continente ad aumentare i tassi di vaccinazione che attualmente sono inferiori al 6 per cento mentre alcuni Paesi sviluppati stanno già procedendo con la somministrazione delle terze dosi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), almeno 23 paesi in tutto il mondo hanno finora segnalato casi di Omicron. Ieri le autorità sanitarie Usa hanno confermato la presenza di un primo caso di contagio della variante Omicron in California. La scorsa settimana il governo di Washington, diversi Paesi dell’Unione europea – fra cui l’Italia – e di tutto il mondo hanno imposto il divieto di viaggio dai Paesi dell’Africa australe. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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