È di almeno quattro morti il bilancio delle violenze scoppiate durante le proteste organizzate ieri in diverse città del Sudan contro il colpo di Stato dello scorso 25 ottobre. È quanto riferito in una nota dal Comitato centrale dei medici del Sudan, secondo cui le forze di sicurezza hanno sparato gas lacrimogeni e granate stordenti nella capitale Khartum e nelle città vicine di Omdurman e Bahri. Secondo quanto riferito, le violenze sono scoppiate dopo che le forze di sicurezza hanno affrontato i manifestanti giunti a circa due chilometri dal palazzo presidenziale nel centro di Khartum, dove la maggior parte dei ponti che conducono alla città sono stati chiusi. Quella di ieri è stata l’undicesima tornata di grandi manifestazioni organizzate dopo il colpo di Stato del 25 ottobre, che ha portato alla rimozione del primo ministro Abdallah Hamdok, in seguito reintegrato come primo ministro. L’ultima manifestazione si era tenuta il giorno di Natale, quando migliaia di persone erano scese in piazza e, sempre secondo il Comitato centrale dei medici sudanesi, oltre 200 erano rimaste ferite. Secondo il Comitato centrale dei medici sudanesi, almeno 48 persone sono morte dall’inizio delle proteste. I manifestanti chiedono che i militari cedano il potere alla componente civile e non svolgano alcun ruolo nel governo durante la transizione verso libere elezioni, attualmente in programma nel 2023. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Commenti