Nella zona dell'Africa occidentale la situazione dell'infanzia è sempre più preoccupante. Bambini soldato che hanno preso parte a rivolte e guerre civili, bambini sfruttati nelle piantagioni di cacao e cotone o che lavorano nei siti di ricerca clandestina dell'oro, matrimoni forzati. In questi ultimi tempi, purtroppo, si va aggravando anche il fenomeno dei piccoli jihadisti. "Secondo le informazioni fornite dal governo Burkinabè, - scrive all’Agenzia Fides padre Donald Zagore, sacerdote della Società per le Missioni Africane in Costa d’Avorio - nel recente massacro di Solhan, diocesi di Dori (vedi Agenzia Fides 7/6/2021), la fascia d'età dei bambini coinvolti nel fenomeno è tra i 12 e i 14 anni".
"I bambini devono andare a scuola e non altrove, - aggiunge il missionario. La situazione è drammatica per il futuro. Mantenendo questi piccoli in dinamiche di violenza e guerra, non solo ipotecano le loro vite e il loro futuro, ma anche il futuro di questi paesi. I giovani rappresentano il simbolismo del futuro. Ma di quale futuro possiamo parlare se già si distrugge ciò che costituisce la posterità? L'uso dei bambini in questi contesti di violenza e depravazione morale è un crimine contro l'umanità. Un crimine che dovrà essere combattuto con la massima determinazione".
Il missionario esorta al senso di responsabilità da parte di tutti di fronte a questa drammatica situazione in Africa occidentale. "Autorità, politici, religiosi, devono tutti impegnarsi in azioni comuni rivolte alla difesa e alla tutela dei diritti di queste giovani vittime. Bisogna porre fine allo sfruttamento dei bambini in tutte le sue forme. Lavorare per promuovere la loro dignità in tutti gli ambiti, religiosi e politici è un imperativo importante", conclude Zagore. (FONTE :Agenzia FIDES)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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