Il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi è atteso oggi in visita al Cairo per colloqui con il governo egiziano in merito al cessate il fuoco con il gruppo palestinese Hamas al potere nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano “Yedioth Ahronoth”, lo scopo della missione è quello di rafforzare i legami israelo-egiziani e discutere il cessate il fuoco con Hamas. Quella di Ashkenazi è la prima visita in Egitto di un ministro degli Esteri israeliano in 13 anni. Nel frattempo il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel, visiterà oggi Israele e l’Autorità nazionale palestinese (Anp) per poi recarsi nella Striscia di Gaza.
Secondo quanto riferito ieri dal quotidiano panarabo “Al Arabi al Jadid”, Hamas avrebbe ricevuto un messaggio dall’Egitto secondo cui il proseguimento dei negoziati su una tregua con Israele dovrà includere un accordo per lo scambio di prigionieri. Secondo il quotidiano, Israele starebbe facendo pressioni per collegare il rilascio dei prigionieri al benestare per l’avvio degli sforzi per la ricostruzione degli edifici della Striscia di Gaza distrutti durante il conflitto tra le Forze di difesa israeliane e Hamas durato dal 10 al 20 maggio. Il 28 maggio, una delegazione dell’intelligence egiziana si è recata nella Striscia di Gaza per incontrare il leader dell’ala militare di Hamas, le brigate Izz ad-Din al Qassam, Marwa Issa, per facilitare i colloqui sull’accordo per lo scambio di prigionieri. Hamas, dal canto suo, insiste nel tenere il rilascio dei prigionieri separato dalla tregua con Israele. Attualmente a Gaza sono detenuti due civili israeliani, Avraham Avera Mengistu e Hisham a-Sayed, e le spoglie di due militari israeliani uccisi in combattimento nel 2014 di Oren Shaul e Hadar Goldin.
All’inizio di questa settimana il ministro della Difesa Benny Gantz ha dichiarato che Israele non consentirà la piena ricostruzione di Gaza o l’ingresso di qualsiasi aiuto non umanitario, fino a quando il gruppo terroristico non rilascerà i due prigionieri e i corpi dei militari uccisi nel 2014. Israele lavora da anni per garantire il rilascio dei corpi dei soldati e dei civili, spesso utilizzando come intermediario l’esercito egiziano, che mantiene rapporti sia con Gerusalemme che con Hamas. Il movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza ha chiesto in cambio il rilascio dei propri membri attualmente detenuti nelle carceri israeliane. A una settimana dal cessate il fuoco tra Israele e Hamas, i media israeliani hanno riferito che gli alti funzionari militari si starebbero preparando per un prossimo round di combattimenti con Hamas. Lo scorso 26 maggio il gruppo islamista ha infatti minacciato di riprendere gli attacchi missilistici se Israele cercherà di imporre un nuovo status quo a Gaza dopo i recenti combattimenti e la ripresa di omicidi mirati dei leader di Hamas. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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