I capi di Stato maggiore delle forze armate del Brasile – Edson Pujol (Esercito), Ilques Barbosa (Marina) e Antonio Carlos Bermudez (Aeronautica) hanno ufficialmente lasciato l’incarico. Lo conferma il ministero della Difesa, poche ore dopo che i tre avevano annunciato di comune accordo di voler rimettere il mandato nelle mani del ministro Walter Sousa Braga Netto. La decisione dei vertici delle Forze armate segue l’annuncio di dimissioni di Fernando Azevedo e Silva dall’incarico di ministro e la sua sostituzione con Braga Netto. Secondo quanto scrivono diversi media locali, i vertici militari avevano accolto con preoccupazione le dimissioni del ministro Azevedo, spia di un possibile aumento dell’influenza del governo del presidente Jair Bolsonaro sulle Forze armate del Brasile.
Il capo dello Stato aveva reagito alle dimissioni di Azevedo, e a quelle immediatamente precedenti del ministro degli Esteri Ernesto Araujo, mettendo mano a un robusto rimpasto di governo. Il nuovo titolare della diplomazia brasiliana diventa l’ambasciatore Carlos Alberto Franco França, sin qui membro del cerimoniale del ministero. Alla Difesa va il generale Walter Souza Braga netto, che lascia così l’importante incarico di ministro della Casa Civil. Questo dicastero, corrispondente a una sorta di primo ministro di una classica Repubblica presidenziale, passa nelle mani di Luiz Eduardo Ramos, a sua volta in uscita dalla Segreteria del governo, cruciale ruolo di coordinamento tra esecutivo e parlamento. La nuova Segretaria di governo diventa Flavia Arruda, deputata del Partido liberal (Pl). Gli ultimi cambi riguardano il settore della Giustizia: André Mendonca lascia il posto ad Anderson Torres, attuale responsabile della sicurezza pubblica nel Distretto federale, l’unità amministrativa che comprende anche la capitale Brasilia. Mendonca torna a guidare l’avvocatura generale dello Stato.
Araujo aveva subito una pesante contestazione in Senato la settimana scorsa, illustrando in commissione Esteri l’azione internazionale per l’acquisto dei vaccini anti-Covid. Un intervento pesantemente criticato dai senatori, che hanno individuato nella sua “incompetenza” e “disinteresse” le cause della scarsa dotazione di farmaci in patria. Una contestazione che secondo Araujo sarebbe stata in realtà mossa per poter dettare le regole sull’asta del 5G. Le dimissioni di Azevedo giungono invece inaspettate e, al momento, ancora senza una motivazione ufficiale. Altro tassello importante quello dell’Avvocatura generale dello Stato, incarico lasciato da José Levi. Questi era diventato oggetto di attenzione dei media dopo che si era rifiutato di firmare il ricorso voluto dal presidente Bolsonaro presso la Corte Suprema Federale per impedire ai governatori di adottare misure restrittive anti-Covid. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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