Jambo Africa

Lega araba:Alture del Golan devono restare alla Siria per re Salman

 

 

L'Arabia Saudita non accetterà alcuna iniziativa che comprometta la sovranità della Siria sulle Alture del Golan. Lo ha dichiarato il re Salman bin Abdulaziz al Saud  (foto) in apertura del 30mo vertice della Lega araba a Tunisi. In settimana il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato il riconoscimento da parte di Washington della sovranità d'Israele sull'area, occupata dalle forze dello Stato ebraico dal 1967 e annessa "de facto" nel 1981. Va ricordato che, dopo lo scoppio della guerra civile in Siria, l'Arabia Saudita ha appoggiato politicamente e militarmente le forze ribelli siriane ed è un'acerrima rivale dell'Iran, principale alleato regionale del presidente siriano Bashar al Assad. Le dichiarazioni di Salman s'inseriscono inoltre in un contesto in cui diversi paesi della Lega araba stanno chiedendo il reintegro di Damasco all'interno dell'organizzazione. Nel suo discorso, il re saudita ha anche affermato che la causa palestinese resta "una delle prime priorità" del regno e ha sottolineato la necessità di trovare una soluzione che preveda la nascita di uno Stato palestinese. (Fonte Agenzia Nova)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

Libia:Conferenza di riconciliazione libica a luglio ad Addis Abeba (Etiopia)

 

 

Una conferenza di riconciliazione libica avrà luogo ad Addis Abeba, in Etiopia, nel prossimo mese di luglio. Lo ha annunciato il presidente della commissione dell’Unione africana, Moussa Faki, a margine del 30mo vertice della Lega araba in corso a Tunisi. Faki ha partecipato a un incontro del Quartetto sulla Libia assieme al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e all’Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, Federica Mogherini. “Ci concentreremo sulle soluzioni necessarie a porre fine alla profonda crisi nel paese”, ha affermato Faki, ripreso dall’emittente satellitare “Sky News Arabia”. Il presidente della Commissione dell’Unione africana ha aggiunto che tutte le parti coinvolte nel conflitto saranno invitate alla conferenza. Il 20 marzo scorso le Nazioni Unite hanno annunciato l’organizzazione di una conferenza nazionale intra-libiche a Ghadames, nell’ovest del paese, tra il 14 e il 16 aprile prossimi. In quella occasione dovrebbe essere fissata una data per le prossime elezioni.

Questa mattina il comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico, Khalifa Haftar, ha annunciato che la crisi in Libia sarà risolta “in due settimane”, non appena sarà formato un nuovo governo di unità nazionale. “Entro due settimane la Libia assisterà alla soluzione della crisi in corso attraverso la formazione di un governo di unità nazionale”, ha affermato Haftar. Il generale ha partecipato questa mattina al Forum della gioventù libica, organizzato proprio nella sede dell’Lna a est di Bengasi. Lo scorso febbraio Haftar aveva incontrato ad Abu Dhabi il capo del governo di accordo nazionale Fayez al Sarraj, con il quale aveva raggiunto un’intesa di massima sull’unificazione delle istituzioni statali e sulla necessità di convocare nuove elezioni. (Fonte Agenzia Nova)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Temi caldi trattati da Papa Francesco nel suo discorso il primo giorno di visita in Marocco

 

 

Il fondamentalismo religioso e l'immigrazione. Due temi caldi quelli al centro del primo di due giorni di visita papale in Marocco . Il pontefice a Rabat sulla grande spianata della torre Hassan II, sabato pomeriggio, ha detto "non si usi la fede per discriminare e aggredire". E ancora che "violenza e terrore sono offese alla religione e dio". Il papa, che è stato invitato e ricevuto dal re Muhammad VI , ha esortato tutti a rispettare il Global compact , il documento promosso dalle Nazioni Unite sull'immigrazione, documento adottato proprio durante una conferenza tenutasi in Marocco a Marrakech e che il governo italiano non ha sottoscritto. (Fonte Sir)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Marocco: oggi seconda e ultima giornata di visita di Papa Francesco

 

 

Quella di oggi sarà la seconda e ultima giornata di visita di Papa Francesco a Rabat, in Marocco. Il primo appuntamento previsto, alle 9.30, è la visita privata al centro rurale per i servizi sociali di Témara, seguita alle 10.35 dall’incontro con i sacerdoti, i religiosi, i consacrati e il Consiglio ecumenico delle Chiese nella cattedrale di Rabat, luogo del secondo discorso del Papa, cui seguirà l’Angelus. Dopo il pranzo, sarà celebrata la Messa, alle 14.45, nel complesso sportivo Principe Moulay Abdellah. L’ultimo appuntamento è la cerimonia di congedo all’aeroporto internazionale di Rabat/Salé, alle 17, un quarto d’ora prima del volo di ritorno. L’arrivo è previsto all’aeroporto di Roma-Ciampino, alle 21.30. Si tratta della seconda visita di un pontefice in Marocco dopo quella di Giovanni Paolo II dell’agosto del 1985. (Fonte Agenzia Nova)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Usa:Trump taglia tramite Dipartimento di Stato aiuti economici a Honduras a El Salvador e Guatemala

 

 

Il dipartimento di stato Usa ha annunciato che taglierà gli aiuti a El Salvador, Guatemala e Honduras - il cosiddetto " triangolo nord" dell'America centrale. Il provvedimento arriva dopo che questa settimana il presidente Donald Trump ha minacciato di chiudere il confine sud con il Messico per fermare i flussi di migranti in arrivo negli Stati Uniti. “Stiamo portando avanti le direttive del presidente e portando a termine i programmi di assistenza finanziaria per il triangolo nord per gli anni fiscali 2017 e 2018”, ha reso noto il dipartimento di stato in una nota, in cui si specifica che per portare a termine i finanziamenti sarà necessaria l’approvazione del Congresso.

Lo scorso 29 marzo Donald Trump ha minacciato di chiudere il confine con il Messico la prossima settimana se il paese latinoamericano non fermerà il flusso dei migranti diretti verso gli Usa. “Se il Messico non fermerà immediatamente tutte le forme di immigrazione illegale verso gli Usa attraverso il nostro confine meridionale, chiuderò il confine, o larghe parti di esso, la prossima settimana”, ha scritto Trump sul suo account Twitter ufficiale. Nella giornata di giovedì Trump aveva firmato un'altra dichiarazione polemica sul tema. "Il Messico non sta facendo niente per fermare il flusso di migranti illegali nel nostro paese. Molte parole e poche azioni", aveva scritto sul proprio profilo di Twitter. Una critica estesa anche ai paesi del cosiddetto "triangolo nord" - Honduras, Guatemala, El Salvador - che "prendono da anni i nostri soldi e non fanno nulla". (Fonte Agenzia Nova)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Erano le 23,00 : fr. Beppe Gaido racconta Chaaria Mission Hospital(Kenya)

 

 

 

...ed ero appena salito in camera dopo l'ultimo cesareo della giornata. Avevo ancora addosso la divisa della sala.
Suona il telefono e spero che non sia nuovamente la maternita'.
Sono invece i guardiani al cancello che in modo concitato mi dicono che c'e' una persona che crea problemi.
A malavoglia scendo nuovamente in ospedale, pensando che questa non sia una mansione propriamente medica o chirurgica.
Si tratta di un giovane evidentemente ubriaco. Mi dicono che ha accompagnato un paziente con frattura, ormai ricoverato ed in attesa
di intervento.
Non se ne vuole andare. Insulta i guardiani che cercano di accompagnarlo gentilmente al cancello. Quando riescono a portarlo
fuori a forza, lui salta la recinzione e torna dentro insultando tutti nuovamente.
E' a questo punto che mi chiamano.
Io ci provo con le buone e tento di convincere quella persona ad uscire, dicendogli che del paziente ci prendiamo cura noi.
All'improvviso pero' lui mi sferra un pugno nel fianco che mi fa accasciare a terra, mi strappa la casacca che indosso e poi scappa fuori.
I guardiani lo vogliono rincorrere e picchiare, ma io li scoraggio.
In realta' abbiamo ottenuto quello che volevamo: l'ubriaco sta correndo per strada e si allontana dall'ospedale.
Ovviamente il paziente (suo padre!) non ne puo' nulla e non gli abbiamo neppure riferito dell'accaduto. Oggi lo abbiamo operato ed e'
andato tutto bene.

Testo di fr.Beppe Gaido,medico chirurgo a Chaaria Mission Hospital (Kenya-Meru)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Burkina Faso:la Maroc Telelecom fornirà internet 4G a 35 città del Paese

 

 

La compagnia di telecomunicazioni marocchina Maroc Telecom fornirà una connessione internet in 4G a 35 città del Burkina Faso. Lo riferisce il quotidiano marocchino "L'Economiste", precisando che la copertura arriva nel paese dell'Africa occidentale dopo essere stata sperimentata con successo in Marocco, Gabon, Costa d'Avorio, Benin, Togo e Mali. Leader nel settore delle telecomunicazioni in Marocco, il gruppo ha dichiarato in una nota di essere impegnato per lo sviluppo del continente africano e la riduzione della frattura digitale che caratterizza diversi paesi dell'Africa. In questo, ha aggiunto la direzione, Maroc Telecom intende contribuire alla modernizzazione delle infrastrutture del settore, definendo il ruolo delle telecomunicazioni "primordiale nello sviluppo economico e sociale del continente". (Fonte Agenzia Nova)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Tunisia:entra nel vivo oggi a Tunisi il summit della Lega araba

 

 

 

 

Il reintegro della Siria nella Lega araba, il riconoscimento Usa della sovranità israeliana sulle Alture del Golan, gli sforzi internazionali per stabilizzare la Libia, le proteste che stanno scuotendo Algeria e Sudan: questi sono solo alcuni degli argomenti al centro del 30mo summit della Lega araba previsto oggi a Tunisi. Il reintegro della Siria non sembra fattibile, almeno per il momento, come confermato peraltro dal portavoce del vertice arabo, Mahmoud Khemiri. “Il rientro di Damasco non dipende solo dalla Tunisia, ma richiede il consenso all’unanimità da parte dei paesi arabi. Se la decisione di sospendere l'adesione della Siria dovesse essere rivista, la Tunisia non potrà che essere d'accordo", ha detto Khemiri, citato dall’agenzia di stampa ufficiale “Tap”. Il ministro degli Esteri tunisino, Khemaies Jhinaoui, padrone di casa di questo vertice insieme al presidente Beji Caid Essebsi, ha aperto alla possibilità di un rientro di Damasco nel consesso arabo. “La Siria è un membro fondatore della Lega degli Stati arabi e il suo posto naturale è nel gruppo dei paesi arabi. Tuttavia, la questione della sua reintegrazione dovrebbe essere una decisione unanime dei leader arabi come lo fu nel 2011, quando la sua appartenenza venne sospesa", ha detto Jhinaoui in un’intervista all’agenzia di stampa nazionale “Tap”. (Fonte AgenziaNova)

 

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana) 

In Algeria l'Fln (comitato centrale) ha scaricato ieri Mouad Bouchareb

 

 

Continua a complicarsi la crisi politica in corso in Algeria: il comitato centrale del Fronte di liberazione nazionale (Fln), la forza politica al potere sin dall'indipendenza, ha scaricato il coordinatore Mouad Bouchareb (foto) al termine di una riunione tenuta quest'oggi. Lo riferisce il quotidiano "Echorouk". Bouchareb, eletto solo pochi giorni prima presidente dell'Assemblea popolare nazionale (Apn, la camera bassa del parlamento) era stato nominato lo scorso ottobre coordinatore dell'istanza dirigente del partito, di fatto in sostituzione del segretario generale Djamel Ould Abbas, che aveva appena avuto un attacco cardiaco. Quest'oggi i circa 150 partecipanti alla riunione del comitato centrale hanno affermato di "non riconoscere" l'incarico di coordinatore e di considerare vacante quello di segretario generale. Nel contempo, viene espressa la volontà di "liberare il partito dalle mani di leader abusivi" e di convocare al più presto una nuova riunione.

Soprattutto, i dirigenti del Fln sostengono di essere sempre stati "dalla parte del movimento popolare", quello che dal 22 febbraio scorso chiede a gran voce le dimissioni del presidente della Repubblica Abdelaziz Bouteflika. Per questo, il comitato centrale del partito - al contrario dell'istanza dirigente di Bouchareb che non ha ancora assunto una posizione in merito - esprime sostegno all'appello del capo di Stato maggiore dell'Esercito popolare nazionale e viceministro della Difesa, generale Ahmed Gaid Salah, per l'applicazione dell'articolo 102 della Costituzione, che prevede la destituzione del capo dello Stato per "impedimento fisico all'esercizio della funzione". La dichiarazione del comitato centrale ufficializza così la crisi interna al partita che ha dominato la vita pubblica algerina sin dall'epoca della decolonizzazione. (Fonte Agenzia Nova)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Etiopia :cosa accadde già al decollo del Boeing 737 di Ethiopian Airlines

 

 

Pochi minuti dopo il decollo da Addis Abeba, il muso del Boeing 737 Max della Ethiopian Airlines precipitato tre settimane fa era già rivolto verso il basso, quando il velivolo era ancora a 137 metri di quota. Lo scrive Bbc News online, citando dei dettagli di quei tragici momenti che cominciano ad emergere dall'inchiesta. In quegli stessi istanti, uno dei piloti nella cabina urlava al suo collega "tiralo su, tiralo su". Subito dopo, la loro radio interrompeva ogni trasmissione. Il velivolo si è schiantato al suolo dopo soli sei minuti di volo. Una fonte vicina all'inchiesta ha detto al Wall Street Journal che le informazioni raccolte sinora stanno "delineando un quadro di un guasto catastrofico che ha avuto velocemente il sopravvento sull'equipaggio". Al momento si ritiene che un guasto al sistema anti-stallo sia una delle cause all'origine dell'incidente, che ha causato la morte delle 157 persone a bordo.(Fonte ANSA)

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)