Il presidente del Messico Andres manuel Lopez Obrador non sarà presente alla cerimonia di insediamento del presidente eletto del Brasile, Jair Bolsonaro, che si terrà domani 1 gennaio a Brasilia. In un comunicato diffuso nel fine settimana dal ministero degli Esteri, il governo messicano fa sapere che all'appuntamento sarà presente il ministro dell'Agricoltura e sviluppo rurale Victor Manuel Villalobos Arambula. Città del Messico augura comunque "successo al presidente eletto" e garantisce "disposizione, volontà e impegno a lavorare insieme per rafforzare la relazione e la cooperazione di entrambi i paesi per il loro sviluppo e quello della regione".
Bolsonaro e Lopez Obrador sono le due grandi novità politiche della regione. Il primo, un conservatore militare in congedo, ha messo fine alla lunga stagione dei governi di sinistra di Luiz Inacio Lula da Silva e Dilma Rousseff. Lopez Obrador, insediatosi un mese fa, è il primo presidente messicano da oltre 70 anni a non appartenere né al Partito della rivoluzione istituzionale (Pri), né al Partito di azione nazionale (Pan). Definito come esponente di una sinistra popolare, il presidente messicano aveva ricevuto a inizio mese gli auguri di buon lavoro da Lula. "I miei saluti e auguri di successo" nel prendere in consegna "uno dei paesi più importanti del mondo", ha detto Lula in una lettera rilanciata dai media messicani. Lopez Obrador sarà "il presidente di tutti, ma con una attenzione speciale per i più poveri, per coloro che hanno più bisogno dell governo per avere opportunità", ha detto l'ex capo dello stato nella missiva inviata dal carcere di Curitiba, dove sconta dodici anni e un mese per un caso di corruzione. L'elezione di Lopez Obrador ha per Lula "portato un messaggio di speranza per la sfida di una America latina più autonoma, sovrana e integrata e per la solidarietà tra i nostri paesi".
La cerimonia di insediamento di Bolsonaro si svolgerà in quattro tappe. Si inizierà il pomeriggio, con una celebrazione nella cattedrale di Brasilia, la capitale del paese. Da lì, Bolsonaro e la moglie Michelle, si trasferiranno in auto verso il palazzo del parlamento (Congreso nacional), dove si terrà il vero e proprio passaggio di consegne con il presidente uscente Michel Temer. A seguire, il capo dello stato si recherà nel palazzo di Planalto, sede ufficiale della presidenza, e in serata sarà protagonista del cocktail offerto nella sede del ministero degli Esteri, Itamaraty. Alla cerimonia al Congreso, riporta la testata, sono attesi 140 invitati direttamente dalla fiammante coppia presidenziale. Si tratta per lo più di familiari e amici dei ministri che compongono la squadra di governo entrante. In tutto, compresi i parlamentari entranti e uscenti e gli invitati del presidente Temer, dovrebbero essere circa 2000 i presenti al discorso di insediamento del leader conservatore. Una lista che dovrà essere sfoltita di circa 500 unità per l'appuntamento serale al palazzo di Itamaraty.
Secondo i conti fatti dalla stampa locale, al momento dodici capi di stato e di governo hanno confermato la loro partecipazione all'evento. Nonostante alcune alcuni allarmi degli ultimi giorni, ci sarà il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Una presenza "storica" che conferma il cambio di pagina nelle relazioni bilaterali, nato dall'ammirazione che Bolsonaro ha mostrato per Israele e dall'annuncio di voler spostare la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Dall'Europa sono attesi il presidente portoghese Marcelo Rebero de Souza e il primo ministro ungherese Viktor Orban.
La regione latinoamericana, come da tradizione, sarà rappresentata in forze: si va dal presidente cileno Sebastian Pinera al boliviano Evo Morales, dal colombiano Ivan Duque al paraguaiano Mario Abdo Benitez. La lista comprende anche il presidente del Perù Martin Vizcarra, il presidente dell'uruguay Tabaré Vazquez e quello dell'Honduras Juan Orlando Hernandez. Mancherà - non senza qualche sorpresa - il presidente argentino Mauricio Macri, sostituito dal ministro degli Esteri Jorge Faurie. Macri e Bolsonaro dovrebbero vedersi per un bilaterale a Brasilia il 16 gennaio. Attesi inoltre il primo ministro del Marocco Saadeddine El Othmani e il presidente di Capo Verde Jorge Carlos Fonseca.
Gli Stati Uniti, con cui Bolsonaro ha già fatto capire di voler cercare una profonda sintonia, saranno rappresentati dal segretario di stato Mike Pompeo. Tra le altre conferme si conta quella del cinese Ji Bingxuan - vicepresidente della commissione permanente dell'Assemblea popolare nazionale nonché inviato speciale de presidente Xi Jinping. Non ci sarà il presidente venezuelano Nicolas Maduro, come emerso al termine di un vibrante botta e risposta tra Brasilia e Caracas. Il futuro ministro degli Esteri Araujo aveva avvertito che Maduro non sarebbe stato invitato "per rispetto al popolo venezuelano".
Una posizione che Bolsonaro avrebbe in breve esteso agli altri paesi con "affinità ideologica" con le precedenti amministrazioni brasiliane. Poche ore dopo, il ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza rispondeva pubblicando sulla rete l'invito ufficiale ricevuto da Brasilia e sottolineando che Maduro, in realtà, non aveva nessuna intenzione di partecipare alla presa in carico di un governo affidato alla guida di un presidente espressione di "intolleranza e fascismo". (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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