(foto tratta dal web)
I lavori di costruzione del muro di confine tra Kenya e Somalia sono stati temporaneamente interrotti per consentire maggiori consultazioni tra i due stati riguardo al progetto. Lo hanno annunciato oggi parlando alla stampa il governatore della conta keniota di Mandera, Ali Roba, e il governatore della regione somala di Gedo, Mohamed A. Mohamed, secondo quanto riferisce il quotidiano “Daily Nation”. L’annuncio segue la conversazione telefonica tenuta ieri tra il presidente somalo Mohamed Abdulahi “Farmajo” e l’omologo keniota Uhuru Kenyatta per discutere delle questioni relative al confine fra i due paesi. Nel corso della telefonata il presidente Kenyatta avrebbe accettato di interrompere il progetto di costruzione del muro nella città di confine di Beled Hawo, nella regione di Gedo. I due leader, riferisce un comunicato del ministero degli Esteri somalo, hanno inoltre concordato di istituire un comitato bipartito che sarà presieduto dai governatori delle regioni al confine tra Kenya e Somalia. La dichiarazione giunge dopo che nelle scorse settimane le autorità keniote hanno iniziato a costruire un muro all'interno della città, provocando lo sfollamento e le proteste della popolazione locale. Finora sono stati costruiti circa 10 chilometri di muro, che nelle previsioni iniziali delle autorità di Nairobi dovrebbe estendersi per 28 chilometri lungo il confine con la Somalia.
Il gruppo jihadista al Shabaab ha intensificato negli ultimi mesi i suoi attacchi nel nord-est del Kenya, l’ultimo dei quali è stato sventato lo scorso 12 febbraio in una stazione di polizia a Kutulo, nella Provincia nord-orientale. Nell’agosto scorso uomini armati hanno attaccato un autobus lungo l'autostrada che collega Lamu alla città di Garsen, uccidendo tre persone, mentre in precedenza sospetti miliziani jihadisti avevano decapitato nove persone in un villaggio dell’area di Jima, nella contea di Lamu. Il mese precedente, sempre nella contea di Lamu, altre tre persone erano morte in un attacco di al Shabaab condotto nei pressi della località di Milihoi. Il Kenya ha guidato negli ultimi anni il contingente dell'Unione africana impegnato nel contrasto al gruppo jihadista in Somalia e di recente ha condotto diverse offensive militari per distruggere le basi dei militanti nella foresta di Boni, al confine con la Somalia. All'inizio dell'estate, in risposta ai frequenti attacchi jihadisti nel nord del Kenya, alcuni deputati del parlamento di Nairobi hanno minacciato di armare le popolazioni locali per permettere loro di difendersi autonomamente (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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