L’inviato dell’Onu in Libia, Ghassan Salamé, ha affermato che “Saif al Islam Gheddafi (foto) è un ricercato internazionale, non intendo incontrarlo”. Intervistato dal giornale arabo “al Hayat”, Salamé ha però lasciato intendere che incontrerà i seguaci del passato regime di Muhammar Gheddafi. “Diciamo a tutti i sostenitori del passato regime che hanno abbandonato le armi e l’intenzione di restaurarlo che possono lavorare per instaurare un sistema democratico”. Il diplomatico libanese ha ammesso di “incontrare di volta in volta esponenti del passato regime che non sono ricercati dalla giustizia”.
Il figlio del defunto colonnello libico avrebbe l’intenzione di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali in Libia previste nel 2018. Lo hanno rivelato nei giorni scorsi fonti citate dal giornale emiratino “al Bayan”. A sette anni di distanza dalla caduta del regime del padre, Saif al Islam si starebbe preparando per tenere un discorso ai suoi sostenitori nel quale dovrebbe annunciare la sua intenzione di concorrere per un mandato alla guida della ex Jamahiriya. Fonti vicine al figlio del defunto dittatore libico hanno rivelato al giornale degli Emirati Arabi Uniti che nel suo discorso il secondogenito di Gheddafi inviterà i libici a registrarsi presso le sedi della Commissione elettorale. Le stesse fonti rivelano che Saif al Islam si trova in una zona non meglio specificata all’interno della Libia da quando lo scorso giugno è stato liberato dal carcere di Zintan; sarebbe rimasto sempre in contatto con i capi e sostenitori del passato regime. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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