L’Italia ha deciso di concedere una linea di credito di 25 milioni di euro per lo sviluppo industriale del Ghana. Lo ha annunciato il primo ministro Paolo Gentiloni, parlando oggi in conferenza stampa congiunta con il presidente ghanese Nana Akufo-Addo. “L’Italia ha sempre cercato di contribuire allo sviluppo del Ghana, cominciando dalle grandi infrastrutture per sfruttare l’energia dell’acqua”, ha detto il premier, in visita nel paese dopo avere fatto tappa in Tunisia e Angola. L’Italia “è molto fiera dell’investimento realizzato da Eni in Ghana”. Un investimento di 7 miliardi di dollari, che rappresenta “il più importante investimento fatto in Africa occidentale negli ultimi 15 anni”, ha continuato Gentiloni. “Petrolio, gas ed energia rinnovabili fanno parte dello sviluppo di ogni paese”. Ma la nostra collaborazione “non si limita al settore dell’energia”, ha sottolineato il primo ministro.
“Siamo consapevoli dell’impegno del governo per la modernizzazione della propria rete ferroviaria e siamo molto interessati allo sviluppo di un tessuto di Pmi in diversi settori dell’economia nazionale”, ha dichiarato il premier. Le aziende italiane guardano al Ghana con crescente interesse per le opportunità che offre come libero mercato, economia in sviluppo e porta di ingresso per l’Africa occidentale. Nel 2016 l’interscambio commerciale tra i due paesi è stato di circa 488 milioni di euro. Le esportazioni italiane hanno toccato il loro massimo storico, superando i 264 milioni e registrando un aumento su base annua del 29,5 per cento. Le importazioni italiane sono ammontate a 223,4 milioni. I macchinari e le apparecchiature hanno rappresentato la principale voce delle esportazioni italiane, mentre i prodotti delle miniere e delle cave hanno costituito la prima voce delle importazioni.
Tre sono i progetti realizzati da aziende italiane che hanno avuto un particolare rilievo nella storia del Ghana: la diga di Akosombo, considerata come il più grande e ambizioso progetto del paese, realizzata da Impregilo nei primi anni sessanta, che ha portato alla creazione del Lago Volta, il più grande bacino artificiale al mondo per estensione, e alla generazione di energia elettrica per il fabbisogno nazionale; la raffineria di Tema, costruita dalla Ghanaian Italian Petroleum (Ghaip) nel 1963, allora posseduta interamente da Eni, e la scoperta del giacimento di petrolio e gas offshore al blocco di Cape Three Points (Octp), al largo delle coste del Ghana, da parte ancora di Eni. La produzione di greggio è iniziata nel 2017, quella di gas è prevista nel 2018. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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