Il portavoce dell’autoproclamato Esercito nazionale libico, Ahmed al Mismari (foto), ha affermato che “il maresciallo di campo Khalifa Haftar ha concesso un ultimatum di sei mesi alle parti politiche per trovare una soluzione alla crisi in Libia, a partire dallo scorso giugno. In caso di mancato accordo, l’esercito opererà in modo diretto rispetto alla crisi e sarà un’altra storia”. Intervistato dal quotidiano egiziano “al Masry al Youm”, il generale libico ha aggiunto che “allo scadere dell’ultimatum, inizierà un lavoro diretto da parte dell’esercito e la crisi libica sarà affrontata militarmente da Haftar”. Al Mismari ha escluso che si possano tenere elezioni presidenziali in Libia a marzo, anche se in caso di fallimento di ogni dialogo e iniziativa dell’inviato dell’Onu è possibile ritornare all’accordo di Parigi e andare a elezioni”. L’inviato delle Nazioni Unite, Ghassan Salamé, aveva fatto sapere di lavorare per andare al voto in Libia nel 2018. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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