“Attualmente in Burundi il problema della povertà è drammatico: c’è fame, manca da mangiare, i prezzi sono alle stelle e la gente fa fatica ad avere il necessario. Le famiglie, solitamente di 6 persone, non riescono a coprire le spese di scuola, malattia, tasse scolastiche e credo sia difficile per loro avere un pasto al giorno”. Padre Mario Pulcini, provinciale dei Saveriani a Bujumbura, racconta all'Agenzia Fides la situazione in cui versa la maggior parte della popolazione nel piccolo paese africano. Nella parrocchia San Guido Maria Conforti, nel quartiere Kamenge, a nord della capitale, padre Mario e altri 4 Saveriani operano da oltre 20 anni con la collaborazione di 5 congregazioni religiose.
“Questa è una ‘parrocchia missionaria’ - dice -, il nostro carisma è proprio quello dell’annuncio e anche della vicinanza, soprattutto ai deboli, ai poveri, agli abbandonati. Cerchiamo di capire quali sono i loro bisogni e di aiutarli il più possibile”. In occasione della prima Giornata mondiale dei Poveri istituita da Papa Francesco, nella parrocchia di Kamenge sono stati organizzate iniziative di vicinanza a persone in difficoltà: “I nostri confratelli fanno visita periodicamente ai tanti ammalati del quartiere, portando loro, oltre ai i sacramenti, anche cibo, beni di prima necessità e medicine”. I missionari garantiscono anche cure gratuite agli ammalati grazie al vicino dispensario gestito dalle suore dello Spirito santo. “Un segno di vicinanza per questa gente- continua il missionario- è un mettere in pratica l’insegnamento che ci ha dato Papa Francesco con il Messaggio per la Giornata dei Poveri. Il Pontefice ha risvegliato lo nostro spirito di sensibilità e solidarietà verso i poveri”.
Il Burundi è uno dei paesi più poveri e densamente abitati del pianeta. I dati Onu sull’Indice di sviluppo umano lo collocano tra ultimi posti nella classifica mondiale: il 65% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e oltre e 4 milioni mezzo di persone soffrono di insicurezza alimentare. Carestia e cambiamenti climatici hanno reso ancora più instabile l’economia, prevalentemente agricola. P. Pulcini conferma che la situazione è peggiorata a causa della malnutrizione che affligge soprattutto anziani e bambini, le categorie più vulnerabili dal punto di vista fisico, e sottolinea che in molti si ammalano di malaria. Ma anche gli stessi poveri sono pronti alla solidarietà: “La nostra gente – conclude - è molto sensibile: il poco che ha lo offre perché possiamo donarlo per chi ha più bisogno”. (Fonte Agenzia Fides)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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