Lavorare per incoraggiare la politica di rimpatri attraverso gli accordi con i governi di provenienza dei migranti. È quanto sottolineato dal presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, parlando alla stampa a margine del vertice Ue-Africa in corso ad Abidjan, in Costa d’Avorio. “Per quanto riguarda l’impegno sulla Libia, io penso che al di là delle terminologie, l’obiettivo debba essere comune. Nel momento in cui tu riprendi almeno in parte il controllo del territorio e della linea costiera libica, nel momento in cui le autorità libiche riprendono questo controllo, contemporaneamente occorre lavorare di più e meglio sulla politica dei rimpatri”, ha dichiarato il premier. “Di questo – ha aggiunto - stiamo parlando”, soprattutto per quanto riguarda l’incoraggiamento dei rimpatri attraverso accordi con i governi. Il premier ha citato quello che vi è tra Italia e Tunisia, paese visitato nei giorni scorsi da Gentiloni, in base al quale vengono effettuati circa quattro voli settimanali di rimpatrio, sufficienti a riportare nel paese quanti sbarcano sulle coste italiane, salvo picchi come quelli registrati nel mese di agosto e settembre. “Abbiamo accordi un po’ più fragili come con la Nigeria”, ha rivelato Gentiloni, osservando che l’Italia fatica a fare accordi simili con altri paesi africani.
In merito, per il premier, la “ragione è semplice”, considerato che dai migranti provengono anche “risorse economiche molto rilevanti” derivanti dalle rimesse. “In alcuni casi sono intere comunità che hanno condiviso la scelta di migrare, quindi serve una politica di accompagnamento, di persuasione, di incentivo economico per il reinserimento di coloro che dalla Libia ritornano”, ha dichiarato Gentiloni. Secondo il premier la notizia dei maggiori controlli lungo la costa libica e una maggiore presenza in territorio libico di Organizzazione per le migrazioni (Oim) e Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) è già giunta ai gestori delle reti di traffico di esseri umani. “In un mondo in cui le comunicazioni sono velocissime vi assicuro che il fatto che ci sia maggior controllo sulla costa libica e che ci sia da parte di Oim e Unhcr e maggiore presenza in Libia a sorvegliare i diritti umani e a facilitare rimpatri è una notizia che sta circolando da tempo nel traffico clandestino di esseri umani. Alcuni dicono che sta riducendo i flussi in transito in arrivo dal Niger”, ha osservato il premier. Secondo il premier paesi come europei, come Italia e Francia, possono collaborare a controllare la situazione, “l’importante è che la collaborazione avvenga sul terreno”. “Questo – ha aggiunto Gentiloni - è invito che abbiamo rivolto a tutti i nostri amici europei, non possiamo fare da soli. Anche se stiamo facendo molto da soli”.(Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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