L’opposizione keniana ha annunciato di aver messo fine ai colloqui con la maggioranza e con la commissione elettorale per l’organizzazione delle prossime elezioni, in programma il prossimo 26 ottobre, dopo l’annullamento dei risultati del voto dello scorso otto agosto. Il senatore James Orengo ha dichiarato infatti al quotidiano locale “Daily Nation” che la Super alleanza nazionale (Nasa, la principale coalizione dell’opposizione) “non farà da sponda a una strategia per reintrodurre la dittatura attraverso il parlamento”. In precedenza i deputati della maggioranza avevano votato a favore di un procedimento abbreviato per l’approvazione di due emendamenti alla legge elettorale che, tra le altre cose, ridurrebbero i poteri della Corte suprema.
Il vice presidente del Senato Kithure Kindiki, esponente del partito al governo Giubileo, ha invece accusato l’opposizione di voler prendere tempo perché “non pronta alle elezioni”. Nel frattempo, migliaia di studenti sono scesi in strada a Nairobi per protestare contro l’arresto di un militante dell’opposizione, Paul Ongili Owino, a seguito di uno scontro con la polizia nell’area dell’università. A inizio mese la Corte suprema ha invalidato i risultati del voto dello scorso 8 agosto, che avevano visto vincitore il presidente uscente Uhuru Kenyatta. La sentenza, motivata con forti sospetti sull’operato della Commissione elettorale indipendente (Iebc), ha provocato forti critiche dalla maggioranza. Il presidente Kenyatta ha parlato in settimana di “golpe giudiziario” e ha definito il verdetto “un’ingiustizia mostruosa”. Il governo, ha proseguito il capo dello Stato, “agirà per evitare il caos giudiziario” provocato dalla Corte suprema. Tuttavia, Kenyatta ha anche affermato che si adeguerà alla sentenza e che è pronto a fare in modo che il nuovo voto per le presidenziali si tenga entro il primo novembre prossimo.
Secondo il leader dell’opposizione Raila Odinga, Kenyatta è impegnato in una "guerra inopportuna e mal consigliata" contro la Corte suprema. Odinga ha affermato che non consentirà al capo dello Stato "di trascinare il paese nella direzione incosciente che ha in mente". "Finora abbiamo assistito a queste performance di Uhuru restando in silenzio nella speranza che torni in sé, maturi e si renda conto della necessità di fermarsi. Ora sappiamo che così non andrà", ha affermato il leader della Super alleanza nazionale (Nasa). Secondo Odinga, Kenyatta dovrebbe piuttosto lavorare per sostenere l'organizzazione di "elezioni credibili". "I segnali sono chiari: Uhuru sta mettendo il Kenya sulla stessa strada sulla quale Yahya Jammeh ha messo il Gambia, Laurent Gbagbo la Costa d'Avorio e Blaise Compaoré il Burkina Faso. Sta cercando di restare aggrappato al potere raccogliendo dati falsi attraverso frodi e imbrogli e un mandato popolare inesistente. Se Uhuru non si fermerà, se non rispetterà la Costituzione e in particolare la magistratura indipendente che i kenioti hanno lottato così duramente per avere, i keniani sono pronti ad agire", ha avvertito il leader dell'opposizione di Nairobi. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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