Il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi si recherà in Cina su invito dell’omologo Xi Jinping per prendere parte al summit Brics - acronimo delle maggiori economie emergenti (Brasile, Russia, India, Cina Sudafrica) - previsto Pechino dal 3 al 5 settembre. Lo ha reso noto l’ufficio del presidente egiziano attraverso una nota, riferendo di un incontro tra Al Sisi e il primo ministro Sherif Ismail per preparare la missione in Cina. A questo incontro erano presenti anche i titolari dei dicasteri dell'Energia elettrica, dei Trasporti, della Produzione militare, del Commercio e dell'industria, degli Investimenti e della cooperazione internazionale, nonché i vertici dell’intelligence e dell’Autorità del canale di Suez. Dopo la partecipazione al vertice Brics, il capo dello Stato egiziano andrà in Vietnam, dove incontrerà il presidente Tran Dai Quang e il segretario generale del partito comunista, Nguyen Phu Trong. Si tratta della prima visita di un presidente egiziano in Vietnam dopo l’indipendenza nel 1945.
I rapporti tra Cina ed Egitto hanno visto un'accelerazione con la visita, avvenuta il 16 gennaio 2016, del presidente Xi Jinping al Cairo (la prima di un capo dello Stato di Pechino da oltre 12 anni), quando erano stati firmati 21 memorandum d'intesa del valore totale di 15 miliardi di dollari. Al Sisi, da parte sua, si era recato ad Hangzhou per partecipare al G20 dove era l'ospite d'onore. La prima visita ufficiale del presidente egiziano a Pechino, invece, si era tenuta nel settembre del 2015. La Cina ha conquistato un’importante fetta del mercato edilizio egiziano, accaparrandosi il contratto del mega progetto per costruire la nuova capitale amministrativa del paese nordafricano. Gli accordi prevedono la costruzione della nuova sede del governo egiziano, di 12 ministeri, di una sala conferenze, di un centro mostre, di 15 mila unità abitative per le classi a basso e medio reddito. Si tratta di uno dei progetti più importanti per il paese nordafricano, alle prese con una profonda crisi economica che lo rende dipendente dagli aiuti e dai finanziamenti provenienti dall'estero.
La Cina è al 24mo posto in termini di investimenti diretti in Egitto, pari a 468,5 milioni di dollari distribuiti soprattutto nei settori dell'industria e dei servizi finanziari. Gli scambi tra Egitto e la Cina sono ammontati 10,3 miliardi di dollari nel 2013, in un aumento dell'8,4 per cento rispetto al 2012, con un forte squilibrio a favore di Pechino: 1,9 miliardi di dollari di export egiziano a fronte degli 8,4 miliardi di dollari dei cinesi. Il numero delle imprese cinesi che operano nel paese nordafricano è quasi raddoppiato negli ultimi anni, passando dalle 1.000 del 2010 alle 1.198 del 2015. Il mercato dei prodotti cinesi è cresciuto al punto che l’ex ministro del Commercio e dell’industria, Mounir Fakhry Abdel Nour, aveva imposto nei mesi scorsi il divieto d'importazione di prodotti dell’artigianato tradizionale egiziano “imitati” dai cinesi.
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