Bagni
le tue labbra
nel vino
e
accarezzi
il bordo
del bicchiere.
I nostri sguardi
nella folla
ciarliera
d’uomini
e donne
s’incontrano
come d’intesa.
L’ora ci sfugge:
è breve.
Ci rivedremo?
Marianna Micheluzzi
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Bagni
le tue labbra
nel vino
e
accarezzi
il bordo
del bicchiere.
I nostri sguardi
nella folla
ciarliera
d’uomini
e donne
s’incontrano
come d’intesa.
L’ora ci sfugge:
è breve.
Ci rivedremo?
Marianna Micheluzzi
Scritto alle 19:34 | Permalink | Commenti (0)
Si registrano reazioni positive da parte dei capi di stato africani per il ritorno del Marocco in seno all’Unione africana (Ua), dopo 33 anni di assenza. Per la prima volta oggi dal 1984 il sovrano marocchino Mohammed VI (foto) ha occupato il seggio del suo paese all’interno dell’organizzazione pan-africana. Il presidente del Gabon, Ali Bongo Ondimba, con un messaggio su Twitter ha espresso “gioia per il fatto che il Marocco sia tornato al suo posto. Sono convinto che giocherà un ruolo importante e costruttivo per la costruzione di un’Africa forte e dinamica con l’obiettivo di integrare tutti i suoi popoli”. Secondo il presidente capoverdiano, Jorge Carlos Fonseca, “il Marocco è in grado di avere un ruolo importante all’interno dell’Ua, il suo ritorno darà una spinta a tutta l’organizzazione”. Tra i sostenitori di questo che è un importante successo per la diplomazia di Rabat c’è il presidente senegalese, Macky Sall, secondo il quale “il Marocco ha solo occupato il posto naturale che gli spetta in Africa. Noi ne siamo molto felici e oggi abbiamo accolto il Marocco a braccia aperte”. Il ministro degli Esteri della Repubblica Centrafricana, Charles Dubani, ha invece commentato che “il Marocco è un grande paese che darà un forte sostegno agli sforzi di sviluppo di tutto il continente. Noi siamo molto felici di aver accolto oggi il Marocco nella nostra grande famiglia”. Anche il ministro degli Esteri del Benin, Aurelien Agbenonci, ha affermato che “il ritorno di Rabat darà una spinta nuova all’integrazione africana. Il Marocco è importante in diversi campi per il continente”. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 19:00 | Permalink | Commenti (0)
L'elezione del ministro degli Esteri Moussa Faki a capo della commissione dell'Unione africana non cancella il momento difficile che continua ad attraversare il Ciad. Giovedì scorso il presidente Idriss Deby Itno (foto in alto), alle prese con una crisi economica accelerata dal calo dei prezzi del petrolio, ha sollevato dall'incarico il ministro delle Finanze e del Bilancio, Mbogo Ngabo Seli. Rimangono in piedi le severe misure di austerity varate negli ultimi mesi per arginare la crisi e le proteste sociali da queste scatenate a vari livelli. Ultimo episodio in ordine di tempo, la manifestazione tenutasi oggi nella capitale N'Djamena: giovani disoccupati hanno bruciato in piazza il loro "inutile" diploma per denunciare ad un tempo il blocco del mercato del lavoro e la paralisi nelle strutture educative generata dai ripetuti scioperi. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 18:53 | Permalink | Commenti (0)
Il governo dello Zimbabwe ha ottenuto rassicurazioni dalle autorità sudafricane sulle misure prese per far fronte alle recenti minacce xenofobe nei confronti della comunità di zimbabwiani che vivono nel Paese. Lo ha dichiarato il Vice Ministro degli Interni, Obedingwa Mguni, secondo il quale “il governo sudafricano ha garantito la sicurezza dei nostri connazionali. Non permetteranno in alcun modo altri attacchi xenofobi. Sono alquanto sicuro di questo” ha detto.
Le tensioni in Sudafrica nei confronti degli stranieri sono aumentate dopo che un gruppo denominato “Mamelodi Concerned Residents” ha fatto circolare una lettera di minacce nella quale accusa gli immigrati di commettere crimini come traffico di droga e rapine.
Il Ministro dell’Interno sudafricano, Malusi Gigaba, ha però dichiarato di sospettare che dietro le minacce nei confronti della folta comunità di espatriati provenienti dallo Zimbabwe vi siano alcune forze dell’opposizione dello Zimbabwe, che vorrebbero spingere i zimbabwiani al rimpatrio per farli poi votare alle prossime elezioni. La maggior parte di coloro che sono espatriati sono considerati oppositori del Presidente Robert Mugabe (foto in alto), al potere dal 1980. (Fonte Agenzia Fides)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 10:00 | Permalink | Commenti (0)
La Libia raggiungerà "nei prossimi mesi" una produzione petrolifera pari a 950 mila barili di grerggio al giorno. Lo ha detto ieri l'ambasciatore libico a Roma, Ahmed el Mabrouk Safar, al workshop sulle opportunità d'investimento nel paese nordafricano tenuto presso l'Accademia di Libia in Italia. “Ci sono diversi segnali positivi in Libia. Il primo è l'accordo firmato a Skhirat in Marocco il 17 dicembre 2015, che rappresenta tuttora un punto di riferimento per la stabilità. Malgrado tutte le perplessità, questo resta la colonna portante per la ricostruzione e la rinascita libica”, ha detto l'ambasciatore. “L'altro segnale molto importante è il ritorno alla produzione di petrolio, passato da 300 mila barili al giorno a quasi 900 mila, con la prospettiva nei mesi prossimi di raggiungere 950 mila barili al giorno”, ha spiegato il diplomatico. “Questo segnale - ha aggiunto - ha avuto dei riflessi molti importanti su un altro aspetto: l'approvazione della legge finanziaria per l'anno corrente di 37 miliardi di dinari”, circa 26 miliardi di dollari secondo il tasso di cambio ufficiale. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 09:47 | Permalink | Commenti (0)
E' atteso oggi il discorso del presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, al summit dell’Unione africana (Ua) di Addis Abeba, in Etiopia. Secondo quanto riferisce il quotidiano “al Youm al Sabeh”, il capo dello stato egiziano presenterà il suo rapporto finale sugli sforzi condotti dal suo paese nel corso degli ultimi due anni di presidenza della commissione dell’Ua sui cambiamenti climatici. Il rapporto è stato già presentato in occasione della riunione di ieri della commissione. E’ previsto inoltre oggi il passaggio di consegne della presidenza della commissione tra al Sisi e il presidente del Gabon, Ali Bonjo. Con i rappresentanti di Addis Abeba, invece, il presidente egiziano intende discutere della spinosa questione della costruzione della diga Rinascita considerata un pericolo dalle autorità egiziane per le possibili conseguenze che potrebbe avere sull’habitat del Nilo e sulle quote di acqua. Sono 32 i capi di stato che prendono parte al vertice tra i quali spicca la presenza del re del Marocco, paese rientrato ieri nell’Ua dopo oltre 30 anni.
Il tema della Diga della Rinascita è un dossier di particolare rilevanza per l’Egitto, il Sudan e l'Etiopia. Per Addis Abeba questo progetto appare irrinunciabile, dal momento che, una volta ultimata, la diga - che creerebbe un lago artificiale da 63 miliardi di metri cubi d’acqua - diventerebbe il più grande sistema idroelettrico di tutta l’Africa, con una capacità complessiva di 6 mila megawatt, in grado di fornire energia e luce elettrica a tutto il paese, anche nelle più remote regioni dell’altopiano, e venderla anche ai paesi vicini. Inoltre, l’Etiopia sta conoscendo una formidabile crescita economica ed ha un assoluto bisogno di energia. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 09:32 | Permalink | Commenti (0)
L’attuale ministro degli Esteri del Ciad, Moussa Faki, è stato eletto nuovo presidente della Commissione dell'Unione africana. È quanto riferito da fonti diplomatiche ciadiane riprese dall’emittente britannica “Bbc”. Faki, che subentra alla sudafricana Nkosazana Dlamini-Zuma, in carica dal 2012, ha vinto così la concorrenza degli altri quattro candidati: il ministro degli Esteri del Botswana, Pelonomi Venson-Moitoi; il ministro degli Esteri della Guinea equatoriale, Apgapito Mba Mokuy; il ministro degli Esteri keniota Amina Mohamed; l’inviato speciale del Senegal presso le Nazioni Unite, Abdoulaye Bathily. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 09:23 | Permalink | Commenti (0)
"È fondamentale un impegno congiunto, concreto e paritario di Europa ed Africa, che garantisca solidarietà, un sistema efficace di ricollocamento e di asilo, ed una più intensa collaborazione con i Paesi coinvolti, tanto per il rientro dei non aventi titolo, quanto per un'incisiva azione di contrasto al traffico di esseri umani". Lo ha detto il prefetto Alessandro Pansa, direttore del Dis, Dipartimento delle Informazioni per sicurezza, intervenendo oggi a Napoli ad un convegno di studio 'su Mediterraneo e Migrazione dall'Africa. Rischi e opportunità' promosso dai cinque atenei campani. (Fonte ANSA)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 09:13 | Permalink | Commenti (0)
Quando l’aeromobile è in prossimità della pista dell’aeroporto "Julius Nyerere" di Dar es Salaam e s’ intravedono già le luci della città e con esse i grattacieli, che contrastano con le case basse dei quartieri più modesti, a Kurt non sembra vero d’essere giunto, finalmente, a destinazione.
La stanchezza per la lungaggine del viaggio la avverte tutta.
E l’unico suo desiderio, sul momento, è soltanto quello di potersi sdraiare in un ambiente confortevole e riposare in un comodo letto.
Avverte anche un po’di pesantezza alle gambe e una leggera emicrania.
E gli è chiaro che le temperature esterne sfioreranno, come minimo, i 40 gradi.
Addio rigori dell’inverno svedese.Evviva l’estate africana.
Non ha idea di chi potrà venirlo a prelevare in aeroporto ma certamente, riflettendoci, non potrà che essere Zoe.
E non si sbaglia.
Dopo il ritiro dei bagagli, avvenuto con la immancabile lentezza cui il nostro si era ormai disabituato in Europa, le braccia al collo di Zoe lo cingono d’impeto.
Sono a casa- concettualizza all'istante, tra sé e sé, Kurt.
Le effusioni di Zoe hanno il pregio di farlo sentire effettivamente a proprio agio come se il tempo del distacco non fosse affatto trascorso.
E che lei fosse davvero il suo unico porto sicuro.
Ben tornato e ben trovato, amore – irrompe lei.
Questa sera ti riposi e domani si prosegue per Mbeya- aggiunge.
Henning non sta affatto bene, come ti ho già detto al telefono, ed è probabile che lascerà definitivamente l’Africa- precisa.
Kurt, una volta in auto, prova a domandare ancora altri particolari sullo stato di salute di Henning ma Zoe si dimostra restia a parlarne.
Cinguetta semmai della gioia del ritorno di lui che lei ambirebbe fosse un fermo definitivo.
E una volta a casa, tira fuori uno sformato di verdure dal forno e mette in tavola del buon vino rosso e un formaggio di capra. E anche della frutta.
L’uomo, senza neanche disfare il bagaglio, si dirige invece direttamente alla doccia, dove indugia un bel po’ per rinfrescarsi e per cercare di ritrovare un po’ le forze.
Utilizzando un telo di spugna bianco, trovato in bagno, che avvolge intorno alla persona,a cose fatte, si presenta poi in cucina.
Zoe, sorpresa, non riesce a trattenersi dall’andargli incontro e abbracciarlo nuovamente.
La foga dell’abbraccio è tale da far cadere il telo e le nudità di Kurt sono allo scoperto.
La donna, d’istinto, non ha difficoltà a liberarsi con disinvoltura della t-shirt che indossa in casa mentre Kurt con una mano le slaccia il reggiseno e con l’altra fa scivolare via le mutandine.
Così, al posto di sedersi in tavola, i due si ritrovano inevitabilmente in terra, sul tappeto del tinello, che è attiguo alla cucina, e lì fanno l’amore.
La fame, dopo gli amplessi, si fa sentire, com’è ovvio che sia, e così in fretta cenano e raggiungono subito dopo il letto, dove Kurt finalmente si addormenta profondamente.
L’indomani la prima a svegliarsi è lei, Zoe, che raggiunge Kurt, a bordo letto, con un caffè espresso all’italiana.
La sua borsa da viaggio e un trolley sono già pronti all’ingresso.
Kurt in proposito non ha problemi, perché non ha neanche disfatto il suo bagaglio.
Una sahariana di cotone e un jeans, fuoriusciti del guardaroba di Zoe, sempre molto previdente in questo genere di cose, andranno più che bene per Kurt.
Così si può partire, senza perdere altro tempo, alla volta di Mbeya. (continua…)
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 21:23 | Permalink | Commenti (0)
Proseguono le operazioni militari dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), guidato dal generale Khalifa Haftar, intorno ad un isolato del quartiere di Ganfuda, periferia occidentale di Bengasi. Nonostante il quartiere, ultimo avamposto delle milizie islamiste, sia stato completamente liberato dalla presenza degli uomini del Consiglio dei rivoluzionari di Bengasi, legati ad al Qaeda, i soldati di Haftar continuano a combattere contro un ultimo gruppo di irriducibili nascosto nel gruppo di edifici numero 12. I soldati stanno avanzando nell’isolato dove si sono ritirati gli ultimi miliziani fuggiti dai cosiddetti palazzi cinesi. Al loro interno sono stati sequestrati ordigni e armi oltre che autobombe pronte ad entrare in azione. Nel corso di queste operazioni le forze speciali dell’esercito libico hanno perso tre uomini. (Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Scritto alle 17:12 | Permalink | Commenti (0)
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