Il capo della National Oil Corporation (Noc) libica, Mustafa Sanallah, ha accusato il Consiglio di presidenza, organo esecutivo di Tripoli riconosciuto dall'Onu, di "bruciare" 10 milioni di dollari al giorno per ritardi nel pagamento delle somme dovute alla sua compagnia.
"Ogni giorno il nostro paese perde più di 10 milioni di dollari che non potremo più recuperare", ha detto Sanallah attraverso una dichiarazione. Questo avrebbe provocato un grave deficit nel bilancio di Noc e un calo della produzione pari a 229 mila barili al giorno al giorno.
Le perdite ammonterebbero a 35 milioni di barili, per un valore stimato di 1,56 miliardi di dollari, da quando il Consiglio presidenziale di Tripoli ha assunto il controllo del bilancio nel mese di marzo.
Sanallah ha spiegato che Noc ha alcun controllo sulle entrate delle vendite di petrolio. Tutte le rendite petrolifere, infatti, finiscono direttamente nelle casse della Banca centrale della Libia. La compagnia petrolifera riceve in seguito fondi assegnati dal governo per svolgere le sue attività, come avviene per qualsiasi altra istituzione statale libica. ( Fonte Agenzia Nova)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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