
Come era prevedibile in Gabon, dove è in corso lo spoglio dei voti per le elezioni presidenziali, Jean Ping (foto in alto), eterno rivale di Ali Bongo Odimba, il presidente uscente, si è già proclamato vincitore in base ai risultati parziali.
Intanto, Ali Bongo Odimba, dal canto suo si dice sereno (così riferiscono i suoi accoliti) in attesa di quelli che saranno i risultati che la Commissione elettorale fornirà al tempo giusto al Paese.
I risultati ufficiali saranno resi noti domani, martedì, presumibilmente intorno alle ore 16,00 pomeridiane.
Inutile sottolineare che i sostenitori di Odimba parlano di manipolazione elettorale per Ping contro un discorso serio e democratico,che dovrebbe essere e non è.
Ma dall’altra parte, cioè per Ali Bongo Odimba, non è difficile immaginare parecchi brogli,se il risultato ci sarà e sarà favorevole, come è quasi certo, al presidente uscente.
In Africa è scontato che certi uomini politici difficilmente accettino sconfitte elettorali e abbandonino di buon grado il potere. Di solito si verificano, in casi estremi, i noti colpi di Stato con terribili bagni di sangue innocente come purtroppo sappiamo.
Penso a quello che accadde in Costa d’Avorio anni addietro.
Oppure accade che la prepotenza avallata da certe autorità politiche statali di grosso calibro, in Africa e anche fuori dall’Africa stessa, per interessi palesi ma ovviamente inconfessabili, lascia i tirannelli sui loro troni come sta accadendo, ad esempio, in Burundi. Nel Tchad di Idriss Déby.Oppure nello Zimbabwe di Mugabe.O ancora nell’Uganda di Museveni.
Ci vorranno, insomma, ancora parecchi anni perché la democrazia in politica, a quel che si evince dai fatti, sia realtà anche a quelle latitudini.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Un'immagine di Libreville (capitale del Gabon) : panorama dall'alto
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