Ieri sera,venerdì, a Bujumbura (Burundi), dopo essere stati ascoltati dalle autorità preposte, i due giornalisti stranieri, il francese Jean Philippe Rémy, corrispondente di "Le Monde" e il fotografo britannico Phil Edward Moore, sono stati rilasciati e sono pertanto liberi.
Tuttavia entrambi non hanno più alcun accreditamento per svolgere il loro lavoro in Burundi.
Il portavoce della polizia, tale Moise Nkurunziza, ha riferito che i due sono stati arrestati a Nyakabiga, periferia di Bujumbura, in un'abitazione dove sostavano in compagnia di alcuni criminali.
E ha anche aggiunto che ,gli uomini che erano con loro, erano in possesso di alcune pistole. Dunque assolutamente male intenzionati.
Con finto rammarico Moise Nkurunziza ha esternato poi un certo dispiacere per i due giornalisti cui, per altro, il governo aveva concesso generosamente il permesso di svolgere la propria professione in Burundi in piena libertà.
Rémy e Moore ovviamente (noi sappiamo) erano a Nyakabiga solo e soltanto per fare il proprio lavoro.
Ma in Burundi di questi tempi non bisogna avere né occhi per guardare, né orecchie per ascoltare. Pena il carcere o, peggio ancora, la perdita della propria vita.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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