Continua in Burundi la caccia agli oppositori del regime di Pierre Nkurunziza.
Ieri, infatti, sono state arrestate diciassette persone e tra loro, due giornalisti stranieri in due quartieri periferici della capitale, Bujumbura.
I due quartieri sono Nyakabiga e Jabé.
I giornalisti sono rispettivamente Jean Philippe Rémy di "Le Monde" e un britannico accreditato appunto come giornalista, fotografo freelance,tale Phil Edward Moore.
Pare siano state trovate armi nei due quartieri di cui sopra ed è in corso un'indagine per comprendere i nessi, come riferito dal ministro della Comunicazione di Nkurunziza su twitter.
Gli arresti hanno suscitato ovviamente proteste da parte delle associazioni a difesa dei diritti umani e civili anche perché è notorio ormai che esistano delle fosse comuni nei dintorni di Bujumbura, a Buringa, di cui ha dato notizia, a suo tempo, circa un mese fa (dicembre), con dei video, Amnesty International.
Molto preoccupati, conoscendo bene il contesto, e lo hanno espresso questa mattina in un comunicato, si dicono inoltre i giornalisti della FCAEA, cioè dell'Associazione giornalisti stranieri nell'Africa dell'Est.
Quello che stupisce(ma non troppo) è che tutto questo possa accadere impunemente e quotidianamente e che non si faccia nulla,a livello internazionale, per bloccare un genocidio che è chiaramente in corso.
Stiamo a vedere se qualcosa si muoverà dopo la notizia dell'incarcerazione dei due giornalisti europei.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Commenti