Jambo Africa

In Kenya aumento delle rimesse dei migranti nell'arco di un anno

 

 

In un anno le rimesse dei keniani che vivono all’estero sono aumentate di quasi il 10%, raggiungendo nel primo semestre del 2015 un valore di 754 milioni di dollari: lo ha riferito la Banca centrale, sottolineando che questo tipo di transazione rappresenta sempre più una fonte essenziale di valuta estera.

Nel mese di giugno, addirittura, il valore delle rimesse è cresciuto su base annua del 17%. Un incremento, questo, motivato dalla Banca centrale in particolare con l’aumento degli invii dal Nord America.

       a cura di Marianna Micheluzzi  (Ukundimana)

Tarallucci e vino.../Mario Trifuoggi /Poesia degli Altri

 

 

Nu taralluccio ‘nfuso dint’’o vino…
Che sfizio sapurito a s’’o magnà
Chianu chianu, nu pucurillo ‘a vota
E cercanno ‘e nun ‘o fa’ spugnà,
Lassànnule nu poco pucurillo
A rusecà comme a nu suricillo.
Vecchia ausanza doppo magnato, a tavula
‘Nzieme a amice e pariente allegramente.
Tiempe ‘e semplicità, tiempe ‘e na vota…
Però ‘o significato resta llà:
Pace e bene diceno ‘sti pparole
Comme a significà: aimmo pazziato
Doppo appicceche, comme fosse niente.
Se scordano cummare e cummarelle
‘E ccose malamente cu ‘a minaccia
‘E ‘nu stravise overo: arrassusia!
“Cummà, v’aite ‘a piglià, ll’aggio fatt’io
Cu ‘e mmane meie: è nu cafè spiciale”.
“’Onna Rusì, nun date aurienza a iére.
Acqua passata. Dàmmece nu vaso".
E via via… Chisto è ‘o populo d’e viche
Ca nun s’accide pe’ na cosa ‘e niente.
E si è storta ‘a jurnata e ‘a sera chiagne 
‘A gente…ca nun s’abbelisce maie,
Se sceta, ride e canta po’ ‘ a matina.
Tutto fernesce a TARALLUCCE E VINO!

                                                                              (Mario Trifuoggi)

Un omaggio ad un amico di tanti anni fa che non è più con noi...

 

              a cura di Marianna Micheluzzi(Ukundimana)

Nuovo comandante designato in Nigeria per la forza multinazionale contro Boko Haram

 

 

Il generale Iliya Abbah è il nuovo comandante della forza multinazionale incaricata di combattere Boko Haram.

Originario di Kano, nel nord della Nigeria, in precedenza assegnato alla regione del Delta e alla missione internazionale in Darfur, Abbah comanderà gli 8.700 uomini (provenienti da Camerun, Ciad, Niger e Nigeria) che saranno completamente dispiegati nell’area a partire dal mese prossimo.

A richiedere che fosse la Nigeria ad assumere il comando della missione era stato lo stesso presidente della repubblica, Muhammadu Buhari. Inizialmente era stato designato per questo ruolo il generale Tukur Buratai, poi nominato capo di stato maggiore.

 

          a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

Sarà possibile una resistenza pacifica alla prospettiva di un possibile terzo mandato presidenziale nella Repubblica del Congo per Denis Sassou Nguesso?

 

 

“Resistenza pacifica”. È questa la richiesta del forum convocato dalle forze d’opposizione della Repubblica del Congo per discutere della possibilità di un terzo mandato dell’attuale presidente Denis Sassou Nguesso.

Quella che il capo di stato in carica si ricandidi - dopo lo svolgimento di un referendum in merito - alle consultazioni in programma nel 2016 è un’eventualità che l’opposizione respinge, così come alcuni esponenti della maggioranza che hanno partecipato al forum. “Chiamiamo il popolo congolese alla resistenza pacifica ed eroica per difendere l’ordine costituzionale nel caso questo fosse violato”, si legge nel documento conclusivo della conferenza,che porta il titolo di “Appello al dialogo”.

Questa dichiarazione è la risposta alle raccomandazioni uscite dalle consultazioni tenute in precedenza dallo stesso Sassou Nguesso, in cui i rappresentanti del campo presidenziale hanno chiesto una riforma della costituzione. Secondo le norme vigenti, il presidente non potrebbe ricandidarsi, avendo concluso il numero di mandati previsti e superato l’età di 70 anni.

 

                   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

In Niger presidenziali e legislative a febbraio del prossimo anno

 

 

Si terrà il 21 febbraio 2016 il primo turno delle elezioni presidenziali in Niger, insieme alle legislative. Un eventuale ballottaggio è previsto per il 20 marzo. Lo ha annunciato la commissione elettorale nazionale (Ceni).

Tra circa sette mesi, dunque, il presidente in carica Mahamadou Issoufou cercherà una riconferma contro un’opposizione ancora divisa. Il suo principale avversario politico, l’ex presidente del parlamento Hama Amadou, vive peraltro in esilio: contro di lui infatti pende un’accusa per traffico di bambini.

Respinta lo scorso gennaio dal tribunale di Niamey che si è dichiarato incompetente, l’imputazione è stata riconfermata due settimane fa da una corte superiore, che ha respinto le obiezioni sollevate dai giudici della capitale. Amadou ha più volte definito l’accusa “politicamente motivata”.

 

             a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Allarme conti pubblici in Kenya

 

 

Solo il 26% delle spese dello stato keniano nello scorso anno fiscale sono state completamente trasparenti. È quanto scrive Edward Ouko, il funzionario (‘auditor general’) incaricato di controllare regolarmente i conti statali nella sua ultima relazione. La cifra complessiva presa in esame equivale a circa 16 milioni di dollari.

Secondo Ouko, dunque, esistono ancora “persistenti e inquietanti problemi” nella raccolta e nel rendiconto delle entrate: ben il 16% delle voci di spesa ha ricevuto quella che ufficialmente è definita “una valutazione avversa”.

Nonostante queste cifre allarmanti Ouko sottolinea anche un relativo progresso rispetto allo scorso anno, quando una valutazione di correttezza era stata data solo per il 12% delle spese. Sotto osservazione  restano tuttavia, in particolare, settori come la sanità (dove non si è dato conto di spese per 216 milioni di dollari) e la sicurezza (con uffici vuoti per cui tuttavia la polizia ha pagato un affitto e forniture difettose arrivate all’esercito). Preoccupa anche la cifra (2 miliardi di dollari circa) trasferita contro le regole su un conto estero.

 

          a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Agathon Rwasa in Burundi è stato eletto vice-presidente del Parlamento come da fondate previsioni

 

 

Agathon Rwasa, figura di spicco dell’opposizione del Burundi, è stato eletto oggi vice-presidente del parlamento anche grazie ai voti del partito del capo di Stato Pierre Nkurunziza.

A votare in favore di Rwasa sono stati ben 108 deputati su 112, compresi quelli del Cndd-Fdd.

Il capo degli ex ribelli delle Forze di liberazione nazionale (Fln) aveva chiesto di boicottare le elezioni legislative di giugno e le presidenziali di questo mese ma aveva poi detto di voler accettare l’incarico di deputato alla luce dei molti voti comunque ricevuti. A oggi Rwasa non ha ancora riconosciuto la vittoria di Nkurunziza, rieletto per un terzo mandato nonostante proteste di piazza e dubbi di incostituzionalità.

 

            a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Un vaccino contro la malaria approvato dall'agenzia europea del farmaco fa ben sperare

 

 

L'agenzia europea del farmaco ha dato parere positivo all'uso del primo vaccino antimalarico. Si tratta del punto di arrivo di 30 anni di ricerca portati avanti dalle compagnie inglesi GSK e Path, con un iniziale contributo economico della Bill and Melinda Gates.
A dire la verità i risultati clinici osservati durante i vari trials non sono eccellenti e la copertura globale non raggiunge il 50%: La copertura è infatti risultata del 56% nei bambini immunizzati tra i 7 ed i 17 mesi, mentre si riduce al 31% in bimbi tra le 6 e le 12 settimane. Purtroppo l'efficacia sembra ridursi se il vaccino è usato dopo il primo anno di età.
La cosa altamente positiva è che il profilo di sicurezza è accettabile in tutte le fascie di età.
Il vaccino perciò, pur con i limiti sopra segnalati, potrà essere un importante mezzo preventivo che aiuterà a salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini.
Il vaccino è già stato sperimentato in 7 Paesi africani (Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico e Tanzania).
Dovrà ora essere recepito dall'OMS e dai vari governi che poi stabiliranno delle linee guida nazionali per la vaccinazione.
Salutiamo questa notizia con speranza, anche se sappiamo che ci vorranno probabilmente ancora degli anni prima che il vaccino possa essere disponibile a livello locale.

                                Beppe Gaido - medico chirurgo a Chaaria (Kenya)

 

                                   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

       

Bando al velo integrale anche in Niger come misura antiterrorismo

 

 

Sono sempre più numerosi i paesi dell’Africa centro-occidentale che hanno deciso di adottare un bando totale o parziale del velo integrale come misura antiterrorismo. L’ultimo caso è quello del Niger, che ha preso il provvedimento per quanto riguarda la regione di Diffa, nel sud-est.

L’area è stata di recente colpita dal movimento estremista nigeriano Boko Haram e - hanno spiegato le autorità locali, con il nuovo provvedimento si vuole evitare che attentatori kamikaze possano utilizzare questo tipo di veste come travestimento.

Misure simili erano state annunciate, da maggio in poi, da paesi come la Repubblica del Congo, il Ciad, il Gabon e il Camerun, nella regione dell’Estremo Nord. Camerun e Ciad, che come il Niger partecipano alla forza multinazionale dispiegata contro Boko Haram, sono stati di recente obiettivo di attentati attribuiti al gruppo. Da registrare, infine, il caso della Guinea Conakry che, ha spiegato il suo presidente Alpha Condé, sta discutendo se bandire a sua volta il velo integrale.

 

         a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Delta del Niger /Nuovo responsabile del programma di amnistia per i sussidi

 

 

 

Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari (foto) ha nominato un nuovo responsabile per il programma di amnistia nel Delta del Niger. Si tratta del generale a riposo Paul Boroh, originario dell’area: dovrà occuparsi in particolare della ripresa del pagamento di sussidi agli ex militanti dei movimenti armati della regione, che hanno deposto le armi.

Il programma aveva subito un blocco dopo le ultime elezioni presidenziali, in cui Buhari aveva sconfitto il presidente uscente Goodluck Jonathan. La mancata nomina di un nuovo responsabile dopo le dimissioni di Kingsley Kuku (che aveva lasciato l’incarico dopo la partenza di Jonathan, di cui era anche consigliere) aveva portato a un’interruzione per ragioni tecniche dei pagamenti. Di recente alcuni miliziani avevano minacciato di riprendere le armi se le loro richieste non fossero state soddisfatte.

La crisi nel delta del Niger - regione in cui sono presenti ingenti giacimenti petroliferi - ha raggiunto il suo picco tra 2006 e 2009. In quest’ultimo anno circa 30.000 appartenenti ai gruppi armati attivi nell’area avevano accettato di deporre le armi in cambio di un’amnistia che prevedeva anche il pagamento di sussidi e un reinserimento lavorativo.

 

                  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)