Le compagnie africane devono fare di più per promuovere la nomina delle donne nelle posizioni apicali: a raccomandarlo è un rapporto della Banca Africana di Sviluppo (Afdb), il primo dedicato alle disuguaglianze di genere a sud del Sahara, secondo cui le donne rappresentano solo il 14% dei membri nei consigli di amministrazione delle maggiori compagnie africane.
Un dato non del tutto negativo se si pensa che l’Africa in questo settore fa già meglio di altre aree in via di sviluppo, come Asia, America Latina e Medio Oriente, ma “c’è ancora molta strada da percorrere – ha detto il rappresentante dell’Afdb per l’uguaglianza di genere, Geraldine Fraser-Moleketi – per garantire che la sostenuta crescita economica di molti paesi africani includa le esponenti femminili più talentuose e dotate”.
Il Kenya ha le cifre più alte per la rappresentanza femminile con quasi il 20% dei posti nei consigli di amministrazione detenuti da donne, seguita da Sud Africa e Botswana, entrambi al 17%.
La Banca di sviluppo africana raccomanda, per aumentare le cifre, che le società quotate in borsa siano costrette a dichiarare quante donne sono in posizioni dirigenziali e introdurre delle quote garantite.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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